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Lombardi e il Fenicottero

Lombardi e il Fenicottero

Autore/i: Patrignani Carlo

Editore: L’Asino d’oro edizioni

pp. 204, illustrazioni b/n, Roma

Obiettivo del libro è recuperare l’immagine di un politico atipico, eretico, che per onestà, coerenza, genialità, immaginazione, lungimiranza, fu portatore di un’identità umana assolutamente diversa rispetto alla idea di una politica ridotta a pura gestione del potere, lontano com’era dalle logiche opportunistiche. Ma non solo. Il libro ripropone anche la figura di Ena Viatto, il Fenicottero del titolo, staffetta partigiana, la compagna di Lombardi, la quale ebbe un ruolo importante nella vita dell’Ingegnere socialista che, come sin dal 1984 ebbe a dire uno dei migliori sindacalisti della Cgil degli anni ’80.

Il libro non vuole essere il classico, tradizionale ricordo postumo ma la riproposizione di uno dei politici italiani più ammirati e meno seguiti per la sua aticipità, originalità, eresia, tipicamente non italiana.
La sua attenzione, vicinanza e comprensione senza appiattimenti e condanne, di quanto in quegli anni ribolliva nel mondo giovanile, studentesco ed operaio ma anche nel mondo femminile, ne hanno fatto uno dei punti di riferimento affidabili ed insostituibili, un argine solido alla violenza, anche verbale: la sua prassi politica, la non-violenza, non è stata affatto rinuncia alla contestazione dell’esistente, dello status quo, tutt’altro.
Lombardi per tanti, tantissimi giovani di ogni epoca, è stato il faro per orientarsi, un uomo di cui ci si poteva fidare a occhi chiusi: non ha vinto, quanto a consensi e voti, ma non è stato sconfitto dalla storia: il suo riformismo rivoluzionario non è finito sotto le macerie del Muro di Berlino come il comunismo. Il suo rammarico, la sua amarezza mai taciute ma sempre ribadite sono state la mancata ‘rivoluzione democratica e liberale’ nel passaggio dal ventennio fascista alla Repubblica, quando alla Costituente fu tolto il compito di legiferare, cioè intervenire per riformare, quando all’epurazione si preferì l’amnistia, quando ancora si inserirono i Patti Lateranensi nella Costituzione.

Carlo Patrignani, è nato a Roma il 24 maggio 1953, laureato in Scienze Politiche con una tesi in Diritto del Lavoro, dal gennaio 1977 al luglio 1979 è stato al settimanale della Cgil “Rassegna Sindacale”, per passare poi all’Ufficio Stampa della Filcea-Cgil fino al marzo 1983. Ha collaborato alla rivista specializzata “Lavoro Informazione”, fondata dal giuslavorista Gino Giugni. Dal primo marzo 1985 è all’Agenzia Giornalistica Italia di Roma. Professionista dal giugno 1987, è inviato speciale dal 1992. Cronista sindacale ed economico, dal 1997-1998 si è occupato dei fatti di cronaca, soprattutto nera, con particolare attenzione al fenomeno degli omicidi e suicidi in famiglia, e relativi risvolti in ambito psichiatrico, guiridico e sociale. Ha allargato, quindi, i suoi interessi alla genetica, alle neuroscienze, alle scoperte scientifiche in medicina, alla sanità in generale. Conta numerose collaborazioni a quotidiani, settimanali e riviste specializzate nonché la conduzione di programmi per televisioni private.

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Argomenti: Biografie, Storie di Vita,

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