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L’Islàm・Credenze e Istituzioni

L’Islàm・Credenze e Istituzioni

Autore/i: Lammens Henri

Editore: Editori Laterza

edizione anastatica dell’edizione originale del 1948, premessa dell’autore, cura della nuova versione italiana, prefazione e traduzione di Francesco Gabrieli.

pp. VIII-200, Bari

Questo libro s’insieme sull’Islàm, di Henri Lammens (1862-1937), è solo una scheggia, con intenti divulgativi, nella brillante e impegnatissima produzione del gesuita belga, dedicata a ricostruire le origini e le più antiche vicende della fede di Maometto, e dello Stato islamico che ne risultò. All’arabista e islamista professionale sono ben noti, nei loro pregi e difetti, i libri di Lammens: quello sull’Arabia preislamica (Le bercerai de l’Islam), le Études sua le rogne du calice Moawia I, quello sul figlio di lui Yazid e altri califfi Omayyadi, e soprattutto quel Fatima et des file de Mahomet ove la prevenzione antislamica dello storico, nonché nei giudizi, si riflette nello stesso discutibile uso delle fonti (la Sira o biografia canonica del Profeta). Oggi, da quella prevenzione di Lammens, si è forse passati all’eccesso opposto, come appare dall’atteggiamento di più recenti biografi occidentali di Maometto (Montgomery Watt, Rodinson, ecc.). Era doveroso accennare a questi limiti nell’opera dell’islamista belga (e lo facemmo già noi stessi, nelle pagine introduttive alla prima edizione di questa versione). Qui occorre solo aggiungere che se lapis moderna biografia di Maometto si è spogliata di quella apologetica prevenzione sul profeta e la sua fede, resta insuperata la dottrina, la sagacia maliziosa, la verve tutta gallica di Lammens, in quelle sue opere maggiori come anche in questa. Messo sull’avviso circa la sua tendenziosità, il lettore godrà di quei pregi, che non sono soltanto formali, ma talora illuminati più di ogni opaca erudizione. (Francesco Gabrieli)

Dalla premessa dell’autore:
«Un libro di buona fede, ecco ciò che vuol essere questo lavoro. Senza controversia nè polemica; sine ira nec studio. Un’esposizione del tutto obbiettiva, come indica il sottotitolo, delle credenze e istituzioni dell’Islàm. Del resto, un manuale, cioè un’opera di volgarizzazione. Gli islamisti ed orientalisti con tutto ciò noteranno, oso sperare, che è una volgarizzazione informata e attinta alle fonti: Corano, Tradizione islamica, Sira, ecc. A questi mezzi di informazione mi si permetta di aggiungere il lungo contatto con ambienti musulmani. Come citazioni, mi sono limitato a rinvii al Corano.
L’Islàm qui considerato è anzitutto l’Islam contemporaneo, quale è stato formato da una evoluzione di tredici secoli. I particolari forniti permetteranno peraltro di seguire il suo sviluppo storico. Suppongo già note le grandi linee della sua storia politica, a partire dalla morte del Profeta. Lascio da parte le sette scomparse, e così anche r esposizione delle dispute della scolastica musulmana, che han dato origine alle scuole dei Mutaziliti, Ashariti, Murgiti, ecc., limitandomi a farvi breve allusione solo per quanto è richiesto dall’esposizione delle credenze. Circa le istituzioni private come il matrimonio, la schiavitù, ecc., mi son limitato agli elementi essenziali, sacrificando ogni particolare pittoresco.[…]»

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