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L’Inferno di Dante

L’Inferno di Dante

Autore/i: Sermonti Vittorio

Editore: Rizzoli

con la supervisione di Gianfranco Contini.

pp. 526, Milano

L’una dinanzi, e quella era vermiglia; […] e la destra parea tra bianca e gialla; /la sinistra a vedere era tal, quale / vegnon di là onde ’l Nilo s’avvalla (XXXIV, 39-45): nero, rosso, giallo-paglierino sono i colori della tre facce di Satana.
Ma sono anche i colori d’una pergamena che brucia trascolorando lungo la bordatura bruna che anticipa la linea del fuoco: come procede innanzi de l’ardore, / per lo papiro suso, un color bruno / che non è nero ancora e ’l bianco more (XXV, 65-7)…
E la Commedia non è, in fin dei conti, anche la storia documentale, il diario della propria scrittura? Non si scrive bruciando il foglio su cui si sta scrivendo? Allora nero, rosso e giallo-paglierino, colori della turpe trinità del Diavolo, forse raccontano anche la scrittura di fuoco dello Scriba di Dio.

Vittorio Sermonti è nato a Roma nel 1929. Ha insegnato italiano e latino al liceo, tecnica del verso teatrale all’Accademia Nazionale d’Arte drammatica; ha fatto lo speaker e il regista alla radio, e girato un film per la tv; ha lavorato in una casa editrice, in un teatro pubblico, in un quotidiano; è redattore della rivista «Paragone» e consulente della CEE. Ha scritto tre romanzi (La bambina Europa, Sansoni 1954; Giorni travestiti da giorni, Feltrinelli 1960; Novella storica, Garzanti 1968), un libro di racconti con note (Il tempo fra cane e lupo, Bompiani 1980), un saggio-epopea (Dov’è la vittoria? – Cronaca delle cronache dei Mondiali di Spagna, Bompiani 1983), quattro opere-collage per teatro, studi su Mozart, Da Ponte, Schikaneder, Boccaccio, Metastasio, Strindberg, Petrolini; ha poi tradotto moltissimo, soprattutto di teatro, preferibilmente in versi: da Terenzio a Molière e Racine, da Lessing a Hofmannsthal e Handke. Ha avuto tre figli. Vive a Roma.

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