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I Favolosi Rothschild

Sangue d'oro, sangue blu - Una dinastia uscita dal ghetto di Francoforte gioca con Napoleone, con la regina Vittoria, con Bismarck, con Hitler, e si compra l'Europa

di
Editore: Rizzoli
Informazioni: prefazione dell'autore, traduzione di Elena Spagnol Vaccari. - pp. 306, 16 tavv. b/n f.t., Milano
Stampato: 1963-06-25
Codice: 500000002178

C'era una volta Mayer Amschel Rothschild... I suoi discendenti hanno costituito una dinastia favolosa, compatta, organizzata, sempre up to date, sempre presente alle curve più importanti della storia d'Europa.
Seguire l'evoluzione di questa famiglia uscita dal ghetto di Francoforte alla conquista delle capitali europee significa percorrere l'arco di una storia sconosciuta, sotterranea e quasi clandestina, quella che nasce dietro le quinte, anzi dalle stesse mani del regista.
Ci sono attori d'eccezione Napoleone, il duca di Wellington, la regina Vittoria, Napoleone III, il ferreo Bismarck, e Himmler e Goering.
La trama è il cammino della nuova Europa, uscita dagli impacci di uno strascicato Medioevo e giunta alle conquiste della società borghese.
Decine di episodi illustrano il grande lavoro dei Rothschild che, dominando le Borse di Londra, Parigi, Vienna e Francoforte, per quasi due secoli hanno controllato, limitato o favorito i disegni di illustri regnanti e di decisi uomini di Stato. Basterebbe dire che hanno quasi regalato alla corona britannica il Canale di Suez e che hanno addirittura «cominciato» lo Stato di Israele.
Ed erano ancora i Rothschild ad aprire una campagna di investimenti rivoluzionaria: finanziarono la costruzione delle strade ferrate: aprirono la via al mostro d'acciaio «che rendeva sterili le mandrie», « che rovinava i raccolti».
Infinite volte contrastando il passato i Rothschild hanno finanziato il futuro.
Ma il passato lo hanno anche saputo conservare, nelle loro incredibili dimore dove hanno raccolto e protetto collezioni d'arte, di mobili e quadri, di statue e tabacchiere e tappeti, al di là di ogni immaginazione, anche la più sfrenatamente fastosa, anche la più ambiziosamente selettiva. Dice un commentatore che, in confronto a quelle dei Rothschild, anche le case dei Vanderbilt sembravano povera cosa.

Frederic Morton, nato a Vienna nel 1925 e trasferitosi negli Stati Uniti nel 1938, ha pazientemente raccolto una quantità di materiale, dall'aneddoto al fatto di cronaca, e ci ha dato in queste pagine un'immagine inedita della bicentenaria famiglia «fatale». Ha già pubblicato quattro romanzi e numerosi articoli su The Nation, The Reporter, Esquire e altre pregiate riviste americane.

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