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Storia dell'Architettura Europea

di
Editore: Il Saggiatore
Prezzo: € 55,00

Informazioni: prima edizione, prefazione dell'autore, traduzione di Enrica Labò aggiornata sull'edizione tedesca (Prestel-Verlag, München 1963). - pp. 736, 596 fotografie e 143 disegni in b/n, Milano
Stampato: 1966-06-01
Codice: 500000004921

Quando usci per la prima volta in Inghilterra, nel 1943, quest'opera, destinata agli studenti universitari allievi del Pevsner, era contenuta in un volumetto di 150 pagine, scarsamente e modestamente illustrato. Le successive, numerose edizioni che apparvero sia in Inghilterra che negli Stati Uniti, e poi in Olanda, in Giappone, in Spagna, in Germania, Italia e Portogallo, la videro man mano arricchirsi di nuovi dati e analisi critiche, e di illustrazioni, fino a costituire il volume che viene ora presentato al pubblico italiano.
Una fortuna ben meritata, del resto, poiché lo sviluppo storico dell'architettura europea veniva qui per la prima volta presentato, soddisfacendo una viva esigenza del lettore contemporaneo, sulla base di un'attenta lettura dei fenomeni storico-ambientali che l'avevano determinato, piuttosto che sull'ormai sclerotica falsariga di una scelta di valori formali.
Protagonista della storia dell'architettura, per il Pevsner, è anzitutto l'uomo “che dà forma allo spazio: viene cosi accentuata, insieme, la condizione - o la situazione - che dà luogo all'opera, e si individua la qualità spaziale come componente distintiva dell'architettura nei confronti delle altre arti, pittura e scultura, di cui comprende e assomma i modi di visione bidimensionale e tridimensionale. I frequenti riferimenti e l'articolazione stessa dell'opera in base al concetto di «stile» ne chiariscono il significato: per l'autore, infatti, lo stile va considerato, come un tutto unitario, capace di rappresentare compiutamente il momento della cultura che l'ha prodotto e la corrispondente evoluzione delle espressioni spaziali. I fondamenti funzionali e strutturali dell'architettura, cosi come i suoi rapporti con la vita associata, appaiono essi pure espressi dallo stile, ma anziché determinarlo, acquistano importanza solo quando l'architetto riesca a tradurli in un fatto estetico emergente e a comunicarne visivamente i significati. Uno schema, questo, che prende vita e si articola nelle diverse analisi storiche, prospettate nell'ambito di un processo evolutivo che inizia all'età greco-romana per concludersi oggi: un arco vastissimo di tempo, dunque, su un'altrettanto ampia area di spazio, che comprende l'Europa intesa come una zona culturalmente omogenea, sia pure nelle oscillazioni talvolta tempestose di un movimento dialettico.

Nato nel 1902, Nikolaus Pevsner ha studiato in Germania, laureandosi in storia dell'arte e dell'architettura, e ha affrontato le sue prime esperienze di lavoro presso la Galleria di Dresda. In seguito tenne corsi di conferenze all'università di Gottinga, dove si specializzò in storia dell'arte inglese. Trasferitosi successivamente in Inghilterra, divenne insegnante presso l'università di Londra, al Birbeck College. Ha diretto, fino dagli esordi, la Pelican History of Art and Architecture, e dirige attualmente, con altri, un'importante rivista quale «Architectural Review». Frutto dei suoi interessi giovanili è l'opera Italian Painting of Mannerism and Baroque (1928), mentre la sua notorietà come storico dell'architettura divenne rapidamente internazionale alla pubblicazione di un volume sui Pionieri del Movimento Moderno, da William Morris a Walter Gropius (uscito in Inghilterra nel 1936 e in Italia nel 1945), che sviluppa e organizza gli studi condotti a Gottinga negli anni precedenti: oltre che nell'avere affrontato con criteri unitari manifestazioni in apparenza lontanissime, comprese in un settantennio abbondante, la novità dell'opera consisteva nel condurre la ricerca dei valori architettonici attraverso l'esame delle relazioni fra strutture e forme dell'architettura in rapporto con l'ambiente sociale che le aveva prodotte, anziché attraverso la descrizione dei loro caratteri figurativi. Grazie a questo fondamentale contributo, gli studi critici d'architettura si svincolavano dai pregiudizi scolastici che da tempo ne avevano impedito lo sviluppo, e il movimento moderno entrava di pieno diritto nel campo degli interessi storici. Di più, proprio per lo stimolo chiarificatore che aveva suscitato, Pevsner veniva a collocarsi egli stesso all'interno della corrente, in una posizione di primo piano, accanto ai più vivaci militanti del rinnovamento architettonico. Di lui vanno infine ricordate An Enquiry into Industrial Art in England, German Baroque Sculpture, High Victorian Design e The Englishness of English Art.

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