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Conflitto, Attivazione e Creatività

Psicofisiologia del comportamento esplorativo

di
Editore: Franco Angeli Editore
Informazioni: unica edizione, prefazione di Virgilio Lazzeroni, traduzione di Paola Campioli. - pp. 452, Milano
Stampato: 1971-01-01
Codice: 500000002937

«Gli esseri umani - scrive D. E. Berlyne - sono inclini a osservare e a indagare, a interrogarsi e a riflettere sulle cose anche quando tali «attività non sembrano avere uno scopo evidente e tangibile». Autogratificanti, perseguite per se stesse, le varie forme del comportamento esplorativo pongono allo psicologo problemi di vastissima portata. Perché l'attenzione si fissa su uno stimolo piuttosto che su un altro? Che cosa fa scattare la molla della curiosità? Quali sono, nell'enorme flusso d'informazioni che in ogni istante giungono ai recettori, le caratteristiche specifiche che inducono l'organismo a selezionarne alcune, a trasmetterle al cervello, e poi, eventualmente, a esplorarne la natura e a ricercarne le connessioni esplicite o latenti? Negli ultimi venti anni le ricerche sperimentali in questo campo si sono straordinariamente intensificate grazie a precise tecniche di misurazione dei processi fisiologici connessi ai fenomeni della attenzione e dell'esplorazione. Attraverso un'acuta e originale analisi dei dati forniti dalle diverse discipline - neurofisiologia, teoria dell'informazione, psicologia della percezione e del condizionamento - Berlyne formula una Serie di ipotesi teoriche generali il cui interesse, investendo fenomeni come l'arte, il senso?
Del comico e il pensiero, va molto al di là del livello meramente specialistico. La ricerca delle motivazioni che presiedono alle attività percettive e intellettuali, lo porta infatti a isolare un gruppo di variabili e a provarne il ruolo determinante in tutte le manifestazioni del comportamento esplorativo, dalle più semplici risposte motorie alle più complesse forme di comportamento ludico, estetico e conoscitivo.
Il contributo più significativo di Berlyne, e ciò che rende questo volume estremamente stimolante non solo per lo psicologo e il neurofisiologo ma anche per l'uomo colto in generale, e per l'educatore in particolare, è dunque connesso alla possibilità di descrivere e interpretare certi aspetti del pensiero e del comportamento - creativo ancorandoli rigorosamente ad una « lettura» sperimentale; questo riferimento, consentendo un controllo operativo della attività produttiva rende possibile impostare programmi efficaci di intervento pedagogico secondo gli attuali indirizzi didattici che riconoscono un ruolo di primo piano alla espressività spontanea dell'allievo.»

Daniel E. Berlyne - uno degli esponenti più rappresentativi della psicologia inglese - ha conseguito il dottorato in filosofia con un lavoro di psicologia sperimentale nel 1953 alla Università di Yale.
Ha insegnato e svolto attività di ricerca in numerose e prestigiose Università e Centri di ricerca americani ed europei (Università di Aberdeen in Scozia dal 1953 al 1957; a Berkeley presso l'Università di California dal 1957 al 1958; al Centre International d'Epistemologie genetique presso l'Università di Ginevra dal 1958 al 1959; alla Università di Boston dal 1960 al 1962).
Dal 1963 è professore di Psicologia all'Università di Toronto e dal 1968 al 1969 ha svolto la sua attività come Visiting Associate Professor presso l'Institut d'Esthetique et des Sciences de l'Art all'Università di Parigi.
È autore di numerose pubblicazioni scientifiche e del volume pubblicato nel 1965 Structure and Direction in Thinking.

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