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La Nascita di Roma

Dèi, lari, eroi e uomini all'alba di una civiltà

di
Editore: Giulio Einaudi Editore
Prezzo: € 45,00

Informazioni: prima edizione, premessa dell'autore. - pp. XXIX-770, XXXIII tavv. a colori f.t., 37 tavv. b/n f.t., nn. ill. b/n, Torino
Stampato: 1997-01-01
Codice: 978880614494

Nel 1988 usciva il primo volume della Storia di Roma Einaudi, che affrontava le origini della città. In quello stesso anno vennero scoperte ai piedi del Palatino le sue prime mura, dell'VIII secolo, che rivoluzionano l'interpretazione di quelle origini. Un decennio è servito all'autore per meditare sui primordi dell'Urbe e sulla sua fondazione, che gli storici di Roma datano ancora alla fine del VII secolo, ma che la tradizione antica principale faceva risalire al terzo quarto dell'VIII secolo e al muro che Romolo avrebbe eretto intorno al Palatino (appunto ai suoi piedi, secondo Tacito).
La corrispondenza fra questo «avvenimento» della saga romulea e la scoperta fatta dall'autore è singolare e rimette in questione l'idea che i miti siano sempre e soltanto favole. Qualche dato della tradizione su Romolo potrebbe dunque essere verosimile. La nascita di Roma affronta la «mitistoria» dell'insediamento dal 1700 a.C. circa alle mura palatine del 750-725 a.C., con numerosi riferimenti all'età dei Tarquini (tra la fine del VII e la fine del VI secolo). L'autore attraversa una serie di stadi insediativi «pre-urbani», che hanno condizionato i futuri sviluppi, e «proto-urbani», in cui si determinano gran parte delle condizioni della futura vita urbana, dalla formazione-inaugurazione della città di Romolo alla città in sé compiuta di Servio Tullio.
Le fonti letterarie rivestono all'inizio un carattere mitico. Possono essere i miti e i riti di una qualche utilità per la storia?
L'autore crede fondamentalmente di si, senz'altro sul piano delle mentalità (fino ad ora inadeguatamente indagato), più problematicamente sul piano dei grandi avvenimenti (come la discesa degli Aborigeni). Gradualmente le fonti letterarie sembrano contenere nuclei più numerosi di informazione che hanno il carattere della verosimiglianza. Miti e riti della più alta antichità - criticamente vagliati, anche alla luce della comparazione etno-antropologica, per separarli dalle aggiunte più tarde (come la leggenda troiana) - sono messi per la prima volta sistematicamente a frutto e a confronto con l'insieme della documentazione archeologica. Molti tabù storiografici vengono infranti, si delinea una nuova immagine della prima Roma e si riapre una discussione che in mancanza di nuova evidenza era stata congelata fin dal tempo in cui i padri fondatori della storiografia romana dell'altro e di questo secolo hanno sostenuto che i Romani avevano inventato le loro origini di sana pianta in epoca tarda, comunque non prima del VI secolo. Ma le mura del Palatino durano per due secoli nelle loro successive refezioni e poi molto oltre, per oltre sette secoli, nei rifacimenti delle loro porte. Ecco dunque una catena ininterrotta di testimonianze monumentali che dall'età di Augusto ci consentono di risalire alla protostoria di Roma.

Andrea Carandini è nato a Roma nel 1937. Insegna Archeologia classica nell'Università di Roma «La Sapienza». Ha pubblicato numerosi studi di cultura figurativa e materiale di età romana (Archeologia e cultura materiale, Bari 1979), edizioni degli scavi a Ostia (Le terme del Nuotatore, Roma 1968-77), in Algeria presso Tipasa (Il Castellum del Nador, Roma 1989) e in Toscana (Settefinestre. Una villa schiavistica nell'Etruria romana, Modena 1985). Ha scavato inoltre a Cartagine e sul Palatino (La nascita di Roma, Torino 1997 e 2003; Palatium e Sacra via 1, 2 voll., Roma 2000). Ha studiato la Ceramica romana del medio e tardo Impero (Roma 1981). Si è occupato della teoria marxiana sulle formazioni economiche precapitalistiche (L'anatomia della scimmia, Torino 1979) e di schiavitú romana (Schiavi in Italia, Roma 1988; La villa romana e la piantagione schiavistica, in Storia di Roma, IV, Torino 1989). Dopo aver raccolto i suoi pensieri in Giornale di scavo (Torino 2000), ha pubblicato Archeologia del mito (Torino 2002).

Il volume è disponibile in copia unica

Libro che può recare eventuali tracce d'uso.

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