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Lo Spazio dell'Umiltà - Atti del Convegno di Studi sull'Edilizia dell'Ordine dei Minori

Centro Francescano Santa Maria in Castello, Fara Sabina, 3-6 Novembre 1982

di
Editore: Centro Francescano Santa Maria in Castello
Informazioni: presentazione del Convegno di Renato Bonelli, in copertina «S. Francesco restaura la Porziuncola» miniatuta 1457 dalla Legenda maior, Codice Bresciano, Roma Museo Francescano dei Cappuccini. - pp. 368, Fara Sabina
Stampato: 1984-06-30
Codice: 500000005204

Fare Sabina, le cui origini risalgono all'alto medioevo, è posta su un colle dominante un vasto orizzonte; nell'ampio giro di cielo dilaga a vista d'occhio la verde ondulata Campagna, disseminata di poggi e ville; quasi gemme incastonate fra l'argento degli ulivi sorgono qua e là ridenti paesi con le vecchie case di pietra bruna inerpicate a ridosso della ripida parete.
Quando il cielo terso li disegna netti contro l'azzurro sguardo si posa or sull'uno or sull'altro, con un piacere profondo dell'anima rasserenata da sì infinita pace.
A Fara, che si raggiunge dalla Salaria e dista solo 40 km da Roma, sorge l'antico castello in cui il Cardinale Francesco Barberini fondò nel 1678 un monastero di Clarisse. Ricco di interessanti memorie, manifesta nelle finalità e negli statuti ordinati dal Fondatore le aspirazioni, la fede e gli estremismi di un secolo e di una Chiesa attenta ai rigori della Controriforma, alle cure politiche e alla realizzazione dei magnifici progetti della Roma barocca.
Il monastero, uscito da una profonda crisi dopo la quasi totale distruzione delle sue secolari strutture a seguito di eventi bellici, ora, quasi del tutto restaurato, tenta nuove vie, attingendo alla inesauribile linfa del rigoglioso albero francescano.
Nel rinascente interesse per la storia e nell'attenzione all'urgente necessità di salvare dalla definitiva rovina luoghi e ricordi di un passato così pregno di quei valori da cui il mondo oggi si è allontanato e cui di nuovo anela, il monastero delle Clarisse si è offerto a divenire luogo privilegiato per una proposta di conservazione di documenti, per incontri di studio, per la ricerca di mezzi e l'attuazione di programmi finalizzati alla conoscenza e alla conseguente valorizzazione e fruizione di quello «spazio dell'umiltà» testimone per secoli di una straordinaria esperienza di vita ricca di significato e di fede.
Il Centro francescano Santa Maria in Castello, sorto nel monastero con interessi culturali e spirituali, ha già avviato un lavoro di catalogazione e rilievo dei monumenti francescani in Italia, suscitando iniziative volte a stimolare l'interesse degli studiosi e di quanti hanno a cuore la conservazione dell'ambiente storico con il suo messaggio perennemente valido.
Gli Atti del Convegno, svoltosi a chiusura dell'VIII Centenario della nascita di S. Francesco, costituiscono per il Centro un'importante realizzazione e una prova della serietà dell'impegno con cui si vuol procedere nella via intrapresa.

Visualizza indice

M. B. Mistretta
Saluto del Centro Francescano S. Maria in Castello

R. Bonelli
Presentazione del Convegno

L. Pellegrini
La prima fraternita, minoritica ed i problemi dell'insediamento

E. Pasztor
La chiesa dei Frati Minori tra ideale di S. Francesco ed esigenze della cura delle anime

M. Salvatori
Le prime sedi francescane

J. Raspi Serra
Le grandi chiese mendicanti di Rieti

G. Carbonara
Gli insediamenti degli Ordini Mendicanti in Sabina

G. Villetti
Quadro generale dell’edilizia mendicante in Italia

C. Bozzoni
L'edilizia degli Ordini Mendicanti in Europa e nel bacino del Mediterraneo

M. Sanfilippo
Il Convento e la Città: nuova definizione di un tema

R. Bonelli
Una definizione per l'«architettura mendicante»

Tavola rotonda

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Libro che può recare eventuali tracce d'uso.

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