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Dio Esiste Io l'ho Incontrato

Titolo originale: Dieu existe, je L'ai rencontré

di
Editore: SEI - Società Editrice Internazionale
Informazioni: traduzione di Giovanni Visentin. - pp. 152, Torino
Stampato: 1970-03-01
Codice: 500000005669

«Una testimonianza impressionante». «Una misteriosa esperienza del divino». Con simili espressioni la stampa internazionale ha accolto questo libro che, daila sua pubblicazione, nel febbraio del 1969, si è installato saldamente alla testa della classifica dei best seller francesi.
Al volume è stato attribuito, tra gli altri, il Grand Prix Catholique 1969 de Littèrature.
Per darci il racconto del "fatto" che ha cambiato radicalmente la sua vita, Andrè Frossard ha atteso trent'anni. «Prima di scrivere» ha detto in una intervista al Figaro Littèraire «ho atteso di avere un passato, perchè non ci fosse alcun dubbio sulla "solidità" del mio spirito».
«Ce n'è abbastanza» ha commentato Le Monde «perchè nessuno possa mettere in dubbio la sincerità) di questa deposizione».
Se Frossard, oggi, si è deciso a parlare è anche perchè, dice, «ho finito per persuadermi che un testimone che venga a conoscere la verità su un processo è in obbligo di dirla... Ora, si da il fatto che io conosca, per un caso straordinario, la verità sulla più dibattuta delle cause e sul più antico dei processi: Dio esiste. Io l'ho incontrato».
Allevato nell'ateismo più integrale e tranquillo in una famiglia con ascendenze ebree e protestanti, per Andrè fu sperimentata quella pedagogia che avrebbe dovuto creare l'uomo nuovo, quello per cui «il problema di Dio non si pone neanche più».
Eppure, aveva vent'anni, entrato per caso alle diciassette e dieci in Una Cappella del Quartiere Latino, quasi ad ingannare l'attesa di un appuntamento galante in programma per quella sera, Frossard usciva cinque minuti dopo trasformato in un «bambino pronto per il battesimo».
Fu un attimo di indicibile stupore un bagliore accecante, una «folgorazione silenziosa», i cui effetti durano ancora.
Non mi sono mai abituato ha scritto all'esistenza di Dio Ora giornalista tra i più noti di Francia - una sua rubrica. Le billet de Frossard, appare ogni giorno sul più diffuso quotidiano di Parigi - è autore di numerosi volumi di successo Nessun altro suo libro, però, ha conosciuto la fortuna di questo. Le duecentomila copie vendute in sei mesi nella sola Francia hanno sorpreso molti tra gli stessi cattolici che consideravano il genere conversioni decisamente scaduto, ormai quasi anacronistico.
Anche se da certi ambienti, con l'abituale, grossolano semplicismo, si è tentata una strumentalizzazione del volume, decisamente respinta dall'Autore, non vi è nulla di moraleggiante o apologetico in queste pagine «scritte con una penna pudica e tenera, nelle quali i lettori troveranno più di una volta mescolato ad un humour alla Chesterton la traccia del soprannaturale» (Le Monde).
Frossard stesso confessa di essersi messo riluttante al lavoro, ben sapendo, come già Bernanos avvertiva, che i convertiti sono ingombranti. Ma per quanto «fosse desideroso di mettersi in regola con lo spirito del tempo, che apprezza sempre meno gli interventi del divino nella vita quotidiana», decisosi a scrivere Frossard non ha potuto fare altro che esporre umilmente e serenamente i fatti. Così come avvennero.
Egli non ha scritto per convincere qualcuno o per dimostrare qualcosa. Passato. ormai, il tempo dei libri che pretendevano di dimostrare con A + B l'esistenza o l'inesistenza di Dio, Frossard scrive unicamente per rendere testimonianza.
Forse anche in questo porsi come umile, oggettivo tèmoignage sta, crediamo, la forza sconcertante di un documento «a dir poco insolito», secondo l'espressione di un grande giornale inglese.

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