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Storia del Viso - Esprimere e Tacere le Emozioni (XVI-XIX Secolo)

Titolo originale: Histoire du visage. Exprimer et Taire ses Émotions. XVI°-début

di
Editore: Sellerio Editore
Informazioni: prima edizione, introduzione degli autori, traduzione e nota Gianfranco Marrone, collana: Prisma n° 151, in copertina: Frontespizio della seconda edizione di L'art de connaître les hommes (1660) di Marin Cureau de la Chambre (particolare). - pp. 200, ill. in b/n n.t., Palermo
Stampato: 1992-10-01
Codice: 500000006662

«La Storia del viso - scrive Marrone in nota a questo volume - è il racconto dei modi in cui il viso è stato inteso nelle varie epoche e nelle varie culture: come specchio dell'anima, innanzitutto, ma anche come canale di messaggi altrimenti indicibili e ambigui. Il viso parla - mostrano Courtine e Haroche - quel linguaggio che la storia e la società gli affidano, un linguaggio ogni volta diverso, arzigogolato o evidente, lampante o silenzioso, ma in ogni caso il cranio, ora qualcos'altro a costituire il termine di paragone per la decrittazione delle forme e dei movimenti del volto: l'espressione facciale - catalogata per grandi tipologie oppure osservata per impercettibili guizzi dello sguardo - ha costituito, e costituisce ancora, uno scrutabile mistero nella vita dell'uomo. Uomo come cittadino della natura, uomo come animale sociale: individuo provvisto di un'interiorità che non riesce a restare tale e che si manifesta, a dispetto della volontà, proprio attraverso quella maschera esibita a sua difesa. Il viso è il confine, al contempo fragile e necessario, sul quale si incontrano con malcelato fastidio l'uomo interno e l'uomo esterno: manifestando involontariamente i propri sentimenti, l'individuo è costretto a limitarne il flusso e a dirigerlo verso la convenienza civile, la cortesia, il saper vivere. Se dunque, da un lato, mediante le forme del volto si manifesta la verità della psiche, da un altro lato tali forme acquisiscono nella società significati distorti o aggiunti. Il viso - dimostrano in tal modo Courtine e Haroche - è il luogo fisico e culturale dal quale sono nate in uno stesso momento l'identità psichica e l'esistenza sociale dell'uomo moderno: è per questo motivo che una storia dello sguardo, e che le vicende della dottrina fisiognomica si intrecciano con quelle dei trattati di buone maniere e con i manuali di retorica».

Jean-Jacques Courtine insegna presso la University of Southern California.

Claudine Haroche è ricercatrice presso il CNRS francese.

A cura degli stessi autori questa casa editrice ha pubblicato L'arte di tacere dell'Abate Dinouart (1989).

Il volume non è disponibile

Libro che può recare eventuali tracce d'uso.

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