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La Crisi della Polis - Arte, Religione, Musica

Storia e civiltà dei Greci

di
Editore: Casa Editrice Valentino Bompiani
Prezzo: € 18,00

Informazioni: pp. 355-722-LIII, 76 tavv. a colori e b/n f.t., Milano
Stampato: 1979-12-01
Codice: 500000001979

Negli ultimi tre decenni del V secolo l'interpretazione manieristica dell'arte partenonica sfocia in un esasperato virtuosismo tecnico che tende a stupire l'osservatore. Al fondo sta la consapevolezza degli artisti di avere elaborato teoricamente il loro modo di operare e‘ di aver sviluppato mezzi tecnici tali da poter attingere ai confini dell'arte. E il segno di un crescente individualismo che tende a porre l'artista in una posizione sociale d'emergenza, simile a quella dei sofisti, e che accomuna la sua concezione della realtà all'idea di fondo dell'allora nascente retorica. Ma lo “stile ricco” e senza sbocco. Accanto ad esso la forma fidiaca sopravvive e si imborghesisce nella folta schiera delle stele sepolcrali.
Il IV secolo vede la decadenza di Atene come punto di raccolta degli artisti. Altre città prendono il suo posto ed inizia il fenomeno dell'itineranza di botteghe e maestri chiamati a realizzare singole opere d'arte o grandi complessi. La posizione individuale nei confronti delle esperienze umane si fa sempre più prioritaria: è privilegiata la sfera del sentimento, mentre la forma artistica si ancora al passato, già riconoscendo al grande secolo classico la sua esemplarità. Sulla scorta di. correnti originate dalla filosofia e dalla medicina muta anche il volto delle città: gli architetti si orientano verso problemi pratici e più generali che rispondano ai bisogni di comunità numerose. Alla metà del secolo, di pari passo con il processo di laicizzazione avviato dalla sofistica, nasce il ritratto fisionomico. Anche la pittura esce dallo spazio e dalla convenzione della polis: colore locale, effetti di luce, forma pittorica, collocazione prospettica delle figure, “lumi”, pittura a macchia, ecco la problematica della grande pittura da cavalletto che l'esame critico delle fonti, dei riecheggiamenti artigianali e delle repliche negli affreschi romani ci permettono di ricostruire. La generale inclinazione profana consente ora-al pittore una libertà di scelta, di invenzione e di visione teorica dell'arte assolutamente nuova e ricca di' tali possibilità che non saranno compiutamente realizzate fino al Rinascimento e all'età moderna.
Nella seconda parte del volume altrettanti capitoli di appendice affrontano aspetti di notevole importanza per la storia della civiltà greca: la situazione delle campagne e i problemi dell'urbanesimo rapportati alle vicende politiche e agli sviluppi sociali ed economici delle singole regioni; la religione dalle origini micenee alla nascita di esigenze soteriche; la musica nei suoi aspetti tecnici, nei suoi valori artistici, etici, sociali e nel rapporto con la poesia; infine, una prima disamina delle ultime scoperte nel campo delle arti figurative: il bronzo Getty e le tombe dei reali macedoni.

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