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Vita Quotidiana dei Pirati

Omosessuali, avventurieri, disperati, briganti, gentiluomini rovinati dal gioco, figli cadetti di famiglie nobili, ex soldati di ventura, perseguitati dalle guerre di religione, coloni, cacciatori, schiavi liberati, pazzi furiosi, geni militari...

di
Editore: Tattilo Editrice
Prezzo: € 20,00

Informazioni: prefazione dell'autore. - pp. 288, Roma
Stampato: 1974-06-01
Codice: 500000001861

Alla fine del Cinquecento, un certo Belain d'Esnambuc sbarcava su di un'isola chiamata Espaniola. Lui e i suoi uomini praticavano un onesto contrabbando a danno degli spagnoli...
Con quest'uomo ha inizio la più stupefacente avventura mai vissuta nel mar dei Caraibi: la pirateria. Tre secoli di crudeltà, eroismo, arrembaggi, omosessualità, erotismo. Una storia mai raccontata popolata di avventurieri, disperati, briganti, gentiluomini rovinati dal gioco, figli cadetti di famiglie nobili, ex soldati di ventura, perseguitati dalle guerre di religione, coloni cacciatori, schiavi liberati, pazzi furiosi, geni militari, intorno ai quali ruotava una massa di disadattati che la società organizzata respingeva ai propri margini.
Monbars lo sterminatore, implacabile uccisore di spagnoli ed inventore di grotteschi supplizi: lo srotolamento delle budella, la graticola infuocata.
L'Olonnese, la cui ferocia non è stata mai uguagliata.
Bartolomeo il Portoghese, pirata che non sapeva nuotare e perseguitato da una sfortuna davvero incredibile.
Ravenau de Lussan gentiluomo di ventura. Henry Morgan, cui la storia ha attribuito qualità militari mai possedute: fu in realtà un vigliacco costretto a ubriacarsi per farsi coraggio anche davanti ai suoi compagni.
Mary Reed, donna talmente mascolina da essere arruolata nella marina inglese, dalla quale disertò per diventare pirata. Di fronte al giudice che la stava condannando all'impiccagione disse: «Il rischio dell'impiccagione ci deve essere, altrimenti un sacco di vigliacchi prenderebbero il mare per farci concorrenza».
Questi sono alcuni dei protagonisti, senza la coscienza di esserlo, di un'epopea che non ha eguali. Accozzaglia eterogenea che, amalgamandosi, finisce per dar vita ad una società ricca di valori autonomi, leggi e codici non scritti ma rispettati.
Una società fondata sul delitto e sulla rapina, sulla scorreria e sull'arrembaggio, di cui il governo inglese e francese si servivano per compiere quelle azioni di guerra che nei trattati di pace negavano.
In questo modo i pirati contribuirono, in maniera determinante, al crollo dell'impero spagnolo, all'ascesa di Cromwell, alla nascita di una classe ricco-borghese in Europa. Cifre enormi passarono fra le loro mani, ma nessuno poté goderne per più di una settimana e pochi morirono di morte naturale. I loro costumi sessuali andarono dall'omosessualità dichiarata alla violenza carnale fine a se stessa, dalla castità più esasperata allo sfogo delle sevizie più atroci.
Questo libro, costruito con documenti originali, fornisce una testimonianza minuziosa della loro vita quotidiana, delle avventure, delle loro gesta incredibili, fino ad oggi sepolte sotto la impenetrabile coltre dell'immaginazione e del fantastico.

Luca Ajroldi è nato nel 1942 a Roma, dove vive e lavora per i programmi culturali della Radio Televisione Italiana. E autore di numerose inchieste televisive e attualmente sta preparando un libro sull'alimentazione.

Il volume è disponibile in copia unica

Libro che può recare eventuali tracce d'uso.

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