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Diario Arabo

Tra il serio della guerra e il sacro del Corano

di
Editore: Bompiani
Prezzo: € 15,00

Informazioni: introduziomne di Khaled Fouad Allam. - pp. 128, Milano
Stampato: 1991-05-01
Codice: 978884521781

Questo secolo sta per spegnersi e la storia ripropone ancora, come un fiume che ritorna alla sua sorgente, lo'stesso dramma di cent'anni fa. Così, come l'Ottocento moriva nella dissolvenza dell'impero austroungarico, oggi il Novecento muore nella disgregazione non soltanto di imperi reali ma anche di imperi ideali. Curioso parallelismo, strana coincidenza di una storia che non finisce mai di finire.
La guerra del Golfo, tragedia degli uomini, ci riconduce a strani intrecci, fra una postmodernità già consumata e l'idea di una salvezza etica alla ricerca di se stessi.
Mondi che consideravamo sommersi, lontani mentalmente, distanti, ritornano alla ribalta. Hegel aveva ragione quando affermava che “di fronte alle guerre le chiacchiere tacciono davanti al serio della storia”.
Questo diario, passato giorno per giorno, vissuto nella solitudine tragica degli avvenimenti, esce dai diari di cui la letteratura moderna abbonda, non è un diario orientale-occidentale alla Goethe, è atipico e tipico nello stesso momento: tipico per chi conosce Igor Man, il più acuto analista italiano del mondo arabo e del Medio Oriente, mondo che lui conosce da oltre trent'anni; atipico perché il diario rimane profondamente arabo. La plasticità dei fenomeni, l'irrazionalità della storia, la psicosi del momento, tutto questo non ha impedito a Igor Man di tornare ad un'essenzialità, un'immediatezza per la quale qualunque discorso rimane un'autoimmagine consapevole della nostra insufficienza, quella che spesso ci impedisce di percepire il nesso fra storia e condizione umana. (dall'Introduzione di Khaled Fouad Allam)

Figlio dello scrittore siciliano Titomanlio Manzella e di una nobildonna russa esule in Italia, Igor Man è nato a Catania ma è cresciuto professionalmente a Roma.
Giovanissimo, ha preso parte attiva alla Resistenza e subito dopo la Liberazione è entrato al Tempo; nel 1963 è stato chiamato da Giulio de Benedetti a La Stampa dove lavora tuttora come editorialista e inviato speciale. Ha girato il mondo dando testimonianza degli accadimenti più significativi degli ultimi 35 anni, sopravvivendo all'assedio di Camp Kannack in Vietnam e al plotone d'esecuzione in Sudan. Da Paolo Monelli, Luigi Barzini jr. e Mario Pannunzio ha imparato che “la gente ha sete di autenticità. Crede più ai testimoni che ai maestri. E se crede ai maestri è perché sono testimoni.”

Il volume è disponibile in copia unica

Libro che può recare eventuali tracce d'uso.

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