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Religione e Miti del Nord

di
Editore: Il Saggiatore
Informazioni: prima edizione, traduzione di Luigi Rocchetti. - pp. 524, 55 tavv. a colori e b/n, Milano
Stampato: 1964-05-01
Codice: 500000002134

Da più di un secolo, la materia di questo volume è divenuta musica: cioè da quando gli dèi e gli eroi dell'Edda e delle saghe narrano le proprie gesta sul fiato immenso dell'orchestra di Wagner. Ma dietro quelle trasfigurazioni spettacolose, rimaneva la materia aggrovigliata dei miti originari, molteplici e spesso contraddittori, che la storia e la filologia, unite all'intuito poetico, seguitano a dipanare. La difficoltà iniziale era di ricostruire le più arcaiche forme religiose di popoli che non conoscevano la scrittura. Le prime a parlarci di quel mondo remoto sono le rune incise sulle rupi, vale a dire i segni del sacro alfabeto, che il dio Odino aveva trasmesso agli uomini, dopo di essersene impossessato con sublimi o bizzarre avventure. Ma le più feconde testimonianze ci vengono dalla poesia dell'Edda e degli scaldi, poi dalle opere di Snorri, composte durante il secolo XIII in Islanda, dove gli Scandinavi si erano rifugiati verso il 1000 per sottrarsi al governo centralizzato di Harald Bellachioma. (Ed è strano; significativo che quei repertori di leggende siano stati da Snorri affidati a un'opera intrapresa per discutere di poesia.) L'altro grande informatore è quel Saxo Grammaticus, dal quale Shakespeare derivò la storia di Amleto. Un'antica legge pagana vietava di avvicinarsi all'Islanda con navi recanti a prua una testa di drago. Gli spiriti guardiani se ne sarebbero impauriti. Questo volume del Turville-Petre non inalbera teste di drago e, pure appagando le più rigorose esigenze scientifiche, permette ad ogni lettore di ascoltare i mirabili messaggi e racconti degli spiriti guardiani di un paganesimo, sopravvissuto nelle pieghe della sorprendente cultura nordica ancora per alcuni secoli dopo la conversione alla fede cristiana.

E.O.G. Turville-Petre, nato nel 1908, ha compiuto i suoi studi ad Ampleforth e a Oxford. Quasi subito ha concentrato i suoi interessi sull'antica letteratura e sulle tradizioni sia islandesi che scandinave. Per parecchi anni ha lavorato nei paesi nordici e soprattutto in Islanda, dove i suoi meriti di ricercatore gli hanno valso la nomina di dottore honoris causa e l'Ordine del Falcone. È socio della Reale Accademia Gustavo Adolfo di Svezia e della Viking Society per le ricerche nordiche. Attualmente insegna l'Antico Islandese all'Università di Oxford. Tra le sue opere principali la Viga-Glums Saga, l'Origins of Icelandic Literature (« Origini della letteratura islandese »), The Heroic Age of Scandinavia (« L'età eroica della Scandinavia ») e numerosi saggi di storia letteraria e religiosa, scritti in inglese e in islandese.

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