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Lettere 1941-1943

Lettere 1941-1943

Titolo originale: Het Werk 1941-1943

Autore/i: Hillesum Etty

Editore: Adelphi Edizioni

traduzione di Chiara Passanti, Tina Montone e Ada Vigliani, edizione diretta da Klaas A.D. Smelik, testo critico stabilito da Gideon Lodders e Rob Tempelaars, cura editoriale di Roberto Cazzola con la collaborazione di Claudia Di Palermo.

pp. 272, 25 fotografie b/n, Milano

Il Diario di Etty Hillesum ha commosso i lettori di tutto il mondo, ed è ormai considerato fra le testimonianze più alte delle vittime della persecuzione nazista. Ora la versione integrale delle Lettere, scritte in gran parte dal lager di Westerbork – dove Etty andò di sua spontanea volontà, per portare soccorso e amore agli internati, e per «aiutare Dio» a non morire in loro -, ci permette di udire la sua voce fino all’ultimo, fino alla cartolina gettata dal vagone merci che la conduce ad Auschwitz: «Abbiamo lasciato il campo cantando». A Westerbork Etty vive «l’inferno degli altri», senza «illusioni eroiche», recando parole vere là dove il linguaggio è degradato a gergo, là dove i fossati del rancore dividono gli stessi prigionieri, contrapponendo ebrei olandesi a ebrei tedeschi. La resistenza al male si compie in lei attraverso l’amicizia – nata nel campo o mantenuta viva con chi è rimasto libero e manda viveri e lettere -, attraverso la fede e grazie ai libri (come le poesie di Rilke) e alla natura: anche sopra le baracche corrono le nuvole e volano i gabbiani e brilla l’Orsa Maggiore. Per scrivere la storia del lager ci sarebbe voluto un poeta, non bastava la nuda cronaca, aveva detto un giorno un internato a Etty. Non sapeva che quel poema stava già prendendo forma, lettera dopo lettera. E che, da quel fazzoletto di brughiera recintata e battuta da turbini di sabbia, sarebbe giunto fino a noi rompendo un silenzio di decenni.

Il padre insegnava lingue classiche; la madre, russa, arrivò ad Amsterdam in seguito a un pogrom. La coppia si sposò nel 1912 ed ebbe, oltre a Etty, due figli maschi: Michael e Jacob.
La famiglia seguì gli spostamenti del padre.
Etty si laureò in giurisprudenza all’Università di Amsterdam, l’ultima città dove avrebbe abitato. Si iscrisse anche alla facoltà di Lingue Slave e all’inizio della guerra si interessò alla psicologia junghiana.
I suoi studi furono interrotti a causa dalla guerra. Intelligenza precoce e brillante. Nel 1942, lavorando come dattilografa presso una sezione del Consiglio Ebraico, le si offrì anche l’opportunità di salvarsi dalla persecuzione che i nazisti stavano mettendo in atto nei confronti degli ebrei, ma decise di non avvalersi di quell’opportunità, scegliendo di condividere invece la sorte del suo popolo. In seguito avrebbe prestato servizio nel campo di transito di Westerbork, come assistente sociale.
I genitori e i fratelli sarebbero stati internati tutti nello stesso campo di Westerbork, e il 7 settembre 1943 tutta la famiglia, tranne Jacob, fu deportata nel campo di sterminio di Auschwitz. Mentre lei, i genitori e il fratello Michael morirono dopo poco tempo dal loro arrivo, l’altro fratello, Jacob, invece avrebbe perso la vita a Lubben, in Germania, dopo la liberazione, il 17 aprile 1945, durante il viaggio di ritorno in Olanda.
In Italia sono stati pubblicate le sue lettere degli anni 1941-1943, i Diari dello stesso periodo e le Pagine mistiche.

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  • LETTERE 1941-1943
  • Lettere a Etty Hillesum
  • Lettere su Etty Hillesum
  • Lettere ritrovate successivamente
  • Appendice. Osias Kormann

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Bibliografia
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