Libreria Editrice OssidianeLibreria Editrice Ossidiane

Lélia

Lélia

La vita di George Sand

Autore/i: Maurois André

Editore: Rusconi

prefazione dell’autore, traduzione dal francese di Tom Antongini, in sovraccoperta: Aurore Dudevant a ventisei anni (1830). Acquarello di Candide Blaize (Parigi, Museo Carnavalet; fotografia Lauros-Giraudon).

pp. 596, nn. tavole b/n f.t., Milano

George Sand era stata, come ogni donna, figlia della terra. Più di altre senza dubbio, per la sua infanzia discordante, per quella lotta, ch’era in lei, di due classi e di due secoli; per quella libertà precoce e per la dolorosa esperienza di un matrimonio non degno del suo genio. Sì, la sua vita era mancata, come ogni vita. Ma grandiosamente. Aveva attribuito poca importanza alla propria opera, giacché la sua vera ricerca era stata quella dell’assoluto, prima nell’amore umano, poi nell’amore del popolo, infine nell’amore dei suoi nipotini, della natura e di Dio. Eppure, di quest’opera di cui ella parlava con tanta modestia, una buona parte rimane viva.
«George Sand è immortale per Consuelo, opera pasquale», si, ma anche per il suo Journal intime, e per le Lettres d’un voyageur, per quell’immensa corrispondenza così scorrevole, così giusta di tono, così salda di pensiero, e per la verità permanente delle sue idee.
Molte tesi ch’ella difese, sono divenute oggi la politica dei migliori. L’eguaglianza ch’ella chiedeva per le donne, esse sono in via di ottenerla.
Si sono molto criticate le sue avventure amorose, ma l’accanimento ansioso della sua ricerca si spiega con la perfezione, introvabile, ch’ella perseguiva. La vita della Sand fa pensare a quei romanzi di Graham Greene, dove, per trecento pagine, un eroe infelice commette tutti i peccati, e dove il lettore scopre, nell’ultimo capoverso, che il peccatore, non il fariseo sarà salvo.
Tutta la vita è portata da una metafisica latente.
La filosofia della Sand era semplice. Il mondo è stato creato da un Dio buono. Le forze d’amore che esistono in noi vengono da lui. Il solo peccato senza remissione è di portare nell’amore, che dev’essere comunione totale, la reticenza e la menzogna. Non dico che la Sand abbia vissuto sempre secondo questi principi; nessuno di noi vive in ogni momento tutte le sue idee; ma gli umani vanno giudicati più per i loro superamenti che per le loro debolezze.

La vita di George Sand attraversa da un capo all’altro il secolo romantico con quel potere di suggestione immediata che hanno certi vecchi album di stampe ottocentesche. Nella magistrale ricostruzione della biografia di George Sand ad opera del Maurois, si ha la conferma della sostanziale esattezza del ritratto che ognuno portava dentro di sé: dire George Sand voleva dire tempesta di passioni, generosi slanci, avventura e inquietudine, speranze e delusioni. Un quadro che potrebbe sembrare di maniera se il Maurois, per nulla indulgendo alla tentazione fin troppo facile di contestare l’immagine tradizionale, non provvedesse invece a renderla valida e persuasiva scrutando a fondo le motivazioni segrete e umanissime di una vicenda nota e men nota sviluppatasi in un clima storico e culturale intensamente animato. In tal modo l’aneddoto pittoresco, le situazioni troppo caricate, l’illustrazione divenuta banale ritornano ad essere evento, riacquistano tutta la loro autenticità.
George Sand e Alfred de Musset teneramente abbracciati su una gondola veneziana, George Sand e,]ules Sandeau affacciati alla finestra fiorita di una mansarda nel Quartiere Latino, la Sand in uno sfrenato galoppo notturno attraverso le campagne del Berry per recarsi a un convegno amoroso, non sono più oleografie di serie, ma quadri firmati e irrepetibili. Perché tutto ciò che avvicini la scrittrice, che la riguardi, che la veda in scena si colora istantaneamente di una tinta riconoscibile tra mille, reca il contrassegno dell’unicità: in sua presenza si crea un’atmosfera Sand, dove anche il visitatore affrettato, l’interlocutore occasionale e magari prevenuto si sentono in qualche modo coinvolti.
Tanta personalità porta con sé un suo sigillo d’elezione: ogni passione gesto opera nascono sotto un segno di privilegio, sono già altrettante pagine del romanzo di una vita, certamente il più riuscito e avvincente di tutti i romanzi scritti dall’autrice. Lo ha capito il Maurois che si è ben guardato dal romanzare una materia di per sé così viva e ricca. I fatti, gli ambienti, le situazioni, le lettere, i diari, i documenti parlavano da sé. Lo studio del Maurois sta tutto nella probità e nell’acume della sua serrata indagine che lo ha visto affrontare una congèrie di materiali spesso informi e inesplorati con rigore di storico e intuito d’artista; né questo sarebbe bastato se lo scrittore non fosse poi intervenuto nella inevitabile scelta e nel montaggio delle sequenze biografiche, nel loro proporzionarsi e prendere vita lungo il tracciato di un destino di cui il Maurois insegue ogni filo dosando sapientemente la sua capacità di distacco e d’immedesimazione: ad evitare il rischio di un’interpretazione prevaricante o per altro verso di un’inerte accumulazione di dati. Ne risulta una guida insostituibile per chiunque voglia rivisitare l’universo Sand, comprendere il segreto di una donna che nelle tante contraddizioni della sua esistenza, delle sue stesse origini (poiché in lei ascendenze addirittura regali si confondevano con più schiette radici plebee), seppe dare un senso non precario alla sua umana avventura. (Luciano Erba)

André Maurois, pseudonimo di André-Emile Herzog, nacque a Elbeuf (Normandia) nel 1885. Storico (Histoire d’Angleterre, 1937; Histoire des Etats-Unis, 1947) e romanziere (Les Silences du colonel Bramble, 1918; Bernard Quesnay, 1926; Le Cercle de famille, 1932), si distinse particolarmente come biografo delle principali figure del secolo del Romanticismo (fra cui Shelley, Byron, George Sand), che seppe tratteggiare con acuta penetrazione psicologica e insieme con sorridente ironia, con rigore critico unito alla partecipata evocazione di realtà e climi storici, riuscendo, con una prosa limpida e vivace, a ridare dignità letteraria alla biografia. Accademico di Francia dal 1938, morì nel 1967.

Vai alla scheda libro e aggiungi al carrello Modalità di acquisto

Commenti

Comments are closed.