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Le Religioni dei Misteri – 2 Volumi

Le Religioni dei Misteri – 2 Volumi

Volume I: Eleusi, dionisismo, orfismo – Volume II: Samotracia, Andania, Iside, Cibele e Attis, Mitraismo

Autore/i: Autori vari

Editore: Fondazione Lorenzo Valla / Arnoldo Mondadori Editore

a cura di Paolo Scarpi, con la collaborazione di Benedetta Rossignoli.

vol. 1 pp. LXXXII-692, vol. 2 pp. XLVII-616, Milano

L’opera si divide in due volumi che raccolgono la totalità dei testi di argomento misterico che ci sono pervenuti per le età arcaica e classica; per l’età ellenistica, più ricca di documenti, se ne presenta invece una ricca scelta.
Dopo i misteri di Eleusi, quelli dionisiaci e orfici, l’opera si conclude con i misteri di Samotracia, Andania, Iside, Cibele e Attis, e Mitra. Le “religioni dei Misteri” costituivano la parte esoterica della religione greca e sono conosciute solo in piccola parte da cenni, allusioni e racconti parziali. Essi infatti imponevano il segreto ai loro iniziati.

Volume I:
“Questo è il primo volume di un’amplissima raccolta di testi, unica al mondo, delle Religioni dei misteri: comprende i misteri di Eleusi, quelli dionisiaci ed orfici. Il secondo volume, sempre a cura di Paolo Scarpi, raccoglierà i testi dei misteri di Samotracia, di Andania, di Iside, di Cibele e Attis, e di Mitra.
I «misteri» costituivano la parte esoterica della religione greca, e ancor oggi sono conosciuti solo in piccola parte da cenni, allusioni, racconti parziali. Essi imponevano il segreto ai loro iniziati. Eppure la ricostruzione amorosa dei misteri di Eleusi li fa vivere davanti ai nostri occhi, come se oggi ripetessimo, insieme agli Ateniesi del V 0 del IV secolo a.C., la lenta processione fino al tempio.
I misteri di Eleusi nascono da un fallimento divino: Demetra non riesce a rendere immortale il piccolo Demofonte; e le donne non sopportano la radiosa e tremenda epifania della dea. In cambio di questo fallimento, Demetra rivela agli uomini i sacri riti, durante i quali si annullano, per qualche giorno, le differenze tra i cittadini e tra uomini e dèi. Giunti ad Eleusi, gli iniziati bevono una bevanda, il ciceone: ascoltano una formula misteriosa: hanno una intensa rivelazione luminosa; contemplano uno spettacolo che ci sfugge.
Sono le vicende di Demetra e di Persefone? O l’ostensione di una spiga di grano? O di un fallo? O la «grande luce»?
Senza essere resi immortali, gli iniziati ottengono in ogni caso una sorte privilegiata dopo la morte. Come dice Sofocle: «0 tre volte beati / i mortali che, visti questi misteri, / vanno nell’Ade, perché solo per essi laggiù / c’è vita, mentre per gli altri, laggiù, non vi è che del male». Per Platone e Aristotele, l’esperienza eleusina è il simbolo della parte suprema dell’esperienza filosofica, quando la mente tocca – come si può toccare un corpo – la luce della verità.”

Volume II:
“Dopo un primo volume dedicato alle Religioni dei misteri (Eleusi, il dionisismo, l’orfismo), la Fondazione ‘ Valla ne pubblica un secondo, dove Paolo Scarpi raccoglie quanto conosciamo sui misteri classici di Samotracia e di Andania, e sui misteri di epoca ellenistica e romana: Iside, Cibele e Attis, e il mitraismo. Samotracia era un’isola dell’Egeo nord-orientale: era un luogo diverso, con un’oscura lingua rituale, un culto oscuro, e dèi egualmente oscuri, che Erodoto chiamava Cabiri. Forse si trattava di un rito segreto di iniziazione, fondato da una corporazione di fabbri.
I misteri ellenistici di Iside ebbero una fortuna immensa nel mondo imperiale romano, e costituirono il maggiore precedente e rivale del Cristianesimo. Non avevano un vero rapporto con i misteri del periodo classico. Nell’epoca di Apuleio, l’anima aspirava ad un Uno, con cui unirsi attraverso la contemplazione e l’ascesi, in una completa trasfigurazione. Il grande mito celebrato nei misteri era quello dell’uccisione di Osiride, e della disperata ricerca, da parte di Iside, del corpo del fratello-marito. La dea ritrovò la bara, e abbracciò il corpo. Seth-Tifone lo lacerò in quattordici pezzi e lo disperse. Di nuovo la dea vagabondò attraverso l’Egitto, e dovunque trovasse un pezzo del cadavere di Osiride costruiva una tomba-santuario. Così il cerchio si chiuse: solo l’uccisione, la lacerazione e la dispersione del corpo divino, da parte delle forze del male, permisero che tutto l’universo partecipasse ai riti sacri. A Iside è dedicato il più bel romanzo antico: le Metamorfosi di Apuleio, dove viene rappresentata l’iniziazione di Lucio, modello di quella di Tamino nel Flauto magico. Lucio discende nel regno dei morti, attraversa simbolicamente gli elementi, vede gli dèi superi ed inferi, li adora, si unisce estaticamente con il dio; e conosce quella luce sfavillante e velocissima, che accende le anime umane almeno una volta nella vita, quando, in un lampo di beatitudine, possiamo toccare con gli occhile cose celesti. Viene identificato con Osiride, e appare davanti alla folla vestito con i paramenti sacri, che il dio indossava nella sua apparizione solare. Infine gli appare nel suo vero volto Osiride: «il più potente dei grandi dèi, il sommo tra i più grandi, il massimo tra i sommi, colui che regna sui massimi».”

Paolo Scarpi insegna storia delle religioni e religioni del mondo classico all’Università di Padova. I suoi campi d’indagine principali sono le religioni antiche, la mitologia e le sue persistenze nel pensiero moderno e contemporaneo, l’ermetismo, la simbologia dei comportamenti alimentari. Ha pubblicato La fuga e il ritorno. Storia e mitologia del viaggio, Venezia 1992; ha contribuito al primo volume della Storia delle religioni (Roma-Bari 1994) con «Le religioni preelleniche di Creta e Micene» e con «La religione greca», e al Manuale di storia delle religioni (Roma-Bari 1998) con «Le religioni del mondo antico: i politeismi». Ha curato l’introduzione, la traduzione e il commento di Ermete Trismegisto, Poimandres, Venezia 19974, e l’edizione, l’introduzione e il commento di Apollodoro, I miti greci (Biblioteca), con la traduzione di Maria Grazia Ciani, Milano 20016; ha curato il volume Tra maghe, santi e maiali, con il coordinamento artistico di Stefano Zuffi, Milano 1998.

Benedetta Rossignoli è dottore di ricerca in storia antica. Si occupa di problemi di storia religiosa antica e di storia greca arcaica, in special modo della frequentazione dell’Adriatico. Ha pubblicato saggi su riviste specializzate; ha collaborato al volume Tra maghe, santi e maiali, a cura di Paolo Scarpi (Milano 1998), con «La spartizione rovesciata: ovvero il Testamentum Porcelli», e a Ellenikòs kolpos. Supplemento a Grecità adriatica, Roma 2001, di Lorenzo Braccesi.

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