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Le Navi dei Vichinghi

Le Navi dei Vichinghi

E altre avventure archeologiche nell’Europa preistorica

Autore/i: Bibby Geoffrey

Editore: Giulio Einaudi Editore

prefazione dell’autore, traduzione di Piero Jahier.

pp. 448, nn. tavv. b/n f.t., Torino

Se fino al secolo scorso il nostro concetto di storia dell’antichità era centrato quasi esclusivamente sul mondo mediorientale-greco-romano, e tutto il resto sfumava in un’oscura, atemporale età della pietra, senza monumenti e senza eroi, molta strada è stata compiuta, sulle tracce del grande archeologo danese Worsaae, per datare gli oggetti ritrovati negli scavi del Nord. La vanga dell’archeologo ha fornito le testimonianze sul passato remoto dell’Europa. Dopo la scoperta delle pitture rupestri di Altamira e della Dordogna un susseguirsi di scavi fortunati ha rivelato una serie di civiltà che si estendono dall’era glaciale fino al tempo dei Vichinghi, ognuna delle quali ci ha lasciato preziosi capi-d’opera in avorio, ambra, bronzo e oro. Passiamo cosi in rassegna i cacciatori di mammuth di Pfedmost, i cavernicoli di Grimaldi, i cacciatori di renne di Stellmoor, che crearono i primi totem, gli abitanti dei villaggi lacustri della Svizzera, gli autori dei graffiti rupestri di Monte Bego e di Val Camonica, i primi agricoltori che emigrarono dal Medio Oriente una trentina di secoli a. C., seguiti da fanatici sacerdoti che costruirono per tutta Europa monumentali sepolcri di pietra. E prosperi pacifici villaggi dell’Età del bronzo, e le orde germaniche e slave, e infine i navigatori vichinghi che seppellirono intere navi per onorare i loro re defunti.
«Ogni archeologo in cuor suo sa perché scava, – scrive Geoffrey Bibby. – Egli scava con devozione e umiltà, perché i morti possano rivivere, perchè il passato non sia perduto per sempre, perché qualcosa possa essere posto in salvo dal naufragio del tempo».

Questo libro d’un archeologo che scrive con grande vivezza narrativa può essere posto accanto a Civiltà sepolte di Ceram – che tratta soprattutto del mondo mediterraneo – completando il «romanzo dell’archeologia» per quel che riguarda il passato ancora misterioso dell’Europa, dalle Alpi alla Scandinavia, dalla Russia all’Irlanda: dagli abitanti delle grotte di Lascaux o dei villaggi lacustri della Svizzera, dalle migrazioni delle tribù barbare descritte da Cesare e da Tacito, ai popoli delle saghe nordiche, alle straordinarie tombe dei guerrieri vichinghi, sepolti insieme alle loro navi.

Geoffrey Bibby, inglese, nato a Heversham, Westmorland, ha studiato all’Università di Cambridge. Durante la Seconda Guerra Mondiale ha servito negli Intelligence Corps, operando per un certo tempo col movimento clandestino danese. Dopo la guerra si è stabilito in Danimarca, dove fa parte della staff del Museo preistorico di Aarhus. Ha partecipato a molte spedizioni archeologiche in Danimarca, Norvegia, Svezia, Scozia, Inghilterra, e nel Golfo Persico.

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Argomenti: Popoli Nordici,

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