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Le Mense della ” Città Futura ” – Antropologia di un Confinato Antifascista Napoletano

Le Mense della ” Città Futura ” – Antropologia di un Confinato Antifascista Napoletano

Quaderni dell’Antifascismo Napoletano 4

Autore/i: Paolantonio Carmela

Editore: Edizioni Athena

unica edizione, prefazione di Guido D’Agostino, in copertina: Immagini di lavoro pre-industriale (Elaborazione da una stampa dell’Encyclopédie di D’Alembert e Diderot).

pp. 192, Napoli

Ci sono diversi itinerari possibili di libertà. L’aspirazione a una società più giusta, con più eguaglianza e scevra da rapporti di dipendenza personale si è talora storicamente incarnata nell’idea di comuniSmo. Per molti uomini della nostra Resistenza è stato un itinerario di libertà percorso con tenacia e con senso dell’ineluttabilità e necessità di scelta.
In taluni contesti, come quello dell’ambiente operaio napoletano, tale scelta poteva essere considerata l’unica possibile per un affrancamento da una condizione di vita assai difficile. Cosa può spingere individui appartenenti alla stessa classe sociale l’uno all’acquiescenza e all’interiorizzazione della norma, l’altro all’adesione a un progetto di cambiamento dell’assetto sociale? Come veniva immaginato e vissuto il mito della società giusta? Che ruolo ha nella maturazione di scelte di vita l’aspirazione alla mobilità sociale e quella alla conoscenza intellettuale?
La storia di vita di Ciro Picardi, un confinato antifascista napoletano, viene qui letta con un approccio a metà strada fra storia e antropologia che consente di osservare in modo inedito e non oleografico le vicende dell’antifascismo.
Una riflessione sulle questioni relative allo studio del fascismo e l’elaborazione di una categoria interpretativa della lotta politica antifascista (includente oltre alla prospettiva politico-economica anche una prospettiva di tipo antropologico culturale) si sono accompagnate e talora intersecate significativamente a questo lavoro.

Carmela Paolantonio (1958), laureata a Napoli in lettere classiche, si è occupata di stona delle campagne del casertano tra ’800 e ’900. Attualmente collabora al programma di ricerca sugli anni Cinquanta in corso presso l’Istituto Campano per la Storia della Resistenza.

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