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Le Gesta di Re Artù e dei suoi Nobili Cavalieri

Le Gesta di Re Artù e dei suoi Nobili Cavalieri

Le storie di Re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda narrate dal grande scrittore di Pian della Tortilla
e Furore

Autore/i: Steinbeck John

Editore: Rizzoli

prima edizione, introduzione dell’autore, traduzione di Bruno Oddera, collana: La Scala, titolo originale dell’opera: The Acts of King Arthur and his Noble Kinghts, sovraccoperta di Paolo Guidotti.

pp. 350, Milano

“Per molto tempo” scrive Steinbeck nella sua premessa a questo libro “ho desiderato trasferire nella lingua d’oggi le storie di Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda. Sono storie vive anche in quelli di noi che non le hanno lette. Ma nella nostra epoca forse ci spazientiscono i termini desueti e i ritmi maestosi… Ho voluto trasporli nel semplice linguaggio del giorno d’oggi”. John Steinbeck scrisse Le gesta di Re Artù e dei suoi nobili cavalieri tra il 1958 e il 1959  basandosi sul manoscritto dei racconti di Thomas malory conservato al winchester College, ma lasciò il libro incompiuto, non lo rivide, non lo corresse e non disse mai perchè o come si sentì bloccato, se pure lo fù, quando smise di lavorarvi.
Il fascino di quest’opera consiste soprattutto nella straordinaria evoluzione stilistica di racconto in racconto, man mano che lo scrittore vinceva il timore reverenziale dal quale si sentiva, in qualche modo, inceppato dinanzi a un antico testo classico. Steinbeck si era proposto di trasporre il testo originale nell’inglese moderno così come era stato scritto, “senza nulla omettere e nulla aggiungere”. Ma non fu così. Ed è straordinario, leggendo queste pagine, vedere lo scrittore d’oggi – e uno scrittore della tempra di Steinbeck- districarsi dapprima a fatica dalle ingenuità, dalle incongruenze e dalle ripetizioni del Malory, e infine, negli ultimi racconti, in particolare quello della triplice ricerca e quello di Lancillotto, prevalere sul testo, facendone qualcosa di arguto, di moderno, di vivo e di gustosamente leggibile.
L’affascinante raccolta -contenute nell’appendice- delle lettere che John Steinbeck scrisse alla sua agente letteraria Elizabeth Otis e all’amico Chase Horton mentre lavorava al Re Artù, per esprimere i suoi dubbi, le sue incertezze, il suo profondo interessamento al lavoro e la sua meticolosità di scrittore, è un documento letterario prezioso e significativo. Da questa corrispondenza emerge il dramma del tormento creativo di un autore coscienzioso e sensibile, disperatamente ansioso di trovare il ritmo e il tono giusti e di arrivare al cuore della verità.

Note: Per la stesura del presente volume l’autore si è valso dei manoscritti di Winchester di Thomas Malory e di altre fonti. Il volume stesso è a cura di Chase Horton .

Si ringraziano la Oxford University Press, Londra, per l’autorizzazione a riportare brani tratti da The Works of Sir Thomas Malory, 1967 Eugène Vinaver, e The Viking Press per l’autorizzazione a ristampare brani di lettere tratti da Steinbeck: A Life in Letters, a cura di Elaine Steinbeck e.

Robert Wallsten, 1952 John Steinbeck, 1969 Esecutori testamentari dei beni di John Steinbeck, 1975 Elaine A. Steinbeck e Robert Wallsten
John Steinbeck nacque a Salinas, in California, nel 1902, e morì a New York nel 1968. Autore di romanzi celeberrimi quali i pascoli del cielo, pian della tortilla, uomini e topi, furore, la luna è tramontata, vicolo cannery, la perla, la corriera stravagante, il breve regno di pipino IV, l’inverno del nostro scontento, viaggio con Charley, fu insignito del Premio Nobel nel 1962.

Visualizza indice

Introduzione

° Merlino

° Il cavaliere con le due spade

° Le nozze di Re Artù

° La morte di Merlino

° La fata Morgana

° Galvano, Ewain e Marhalt

° La nobile storia Di Ser Lancillotto del Lago

Appendice

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