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Le Donne che Sconfissero Hitler – Rosentrasse ’43: Resistenza al Femminile Contro la Deportazione degli Ebrei

Le Donne che Sconfissero Hitler – Rosentrasse ’43: Resistenza al Femminile Contro la Deportazione degli Ebrei

Titolo originale: Hitlers unbeugsame Gegnerinnen

Autore/i: Schröder Nina

Editore: Pratiche Editrice

introduzione dell’autrice, traduzione di Paola Quadrelli.

pp. 288, nn. fotografie b/n e tavv. b/n f.t., Torino

“La storia sembra quella di Davide e Golia… una storia che è tornata alla memoria collettiva solamente negli scorsi anni e che, nonostante l’accanimento degli storici e la ricerca affannosa di persone che abbiano opposto resistenza nella Germania nazista, era ormai quasi dimenticata. È la storia dell’unica protesta pubblica contro la deportazione degli ebrei avvenuta nel Vecchio Reich“.

Il 27 febbraio 1943, a Berlino, i camion della Gestapo si fermano davanti a diverse fabbriche in cui gli ebrei sono costretti a lavorare: prelevati e caricati sui veicoli, gli operai sono condotti in vari centri di raccolta sparsi per la città. Più di mille vengono rinchiusi nella sede amministrativa della Comunità ebraica in Rosenstrasse, nel cuore della capitale. Secondo i piani del ministro tedesco per la Propaganda e l’Informazione Goebbels, questa retata deve portare alla completa “disebreizzazione” di Berlino: in occasione del cinquantaquattresimo compleanno del Führer, il 20 aprile 1943, Goebbels vuole regalare a Hitler una città perfettamente ripulita.

I detenuti sono quasi tutti ebrei “mezzosangue” e “imparentati”, cioè sposati, con donne ariane. Sin dal primo giorno si raccolgono spontaneamente in Rosenstrasse centinaia di donne, le mogli e le madri dei prigionieri, che manifestano per giorni interi senza gesti di violenza, camminando su e giù davanti all’edificio, al grido di “Ridateci i nostri mariti! Ridateci i nostri figli!”. Dopo una settimana di detenzione, con un atto sorprendente, i reclusi vengono liberati.

L’indagine di Nina Schréder rivela un evento pressoché sconosciuto in Italia, e che ha raggiunto una certa notorietà in Germania solo nel 1993, con la commemorazione del cinquantesimo anniversario. II libro riporta numerose interviste a diretti testimoni dei fatti, ricostruisce il clima in cui nacque questa protesta impensabile e inaudita nella Germania hitleriana, analizza le circostanze storiche che concorsero al successo di uno straordinario gesto di resistenza. Pagina dopo pagina, il lettore sentirà emergere un quesito cruciale e inquietante, a cui Nina Schroder cerca di rispondere: era dunque possibile ribellarsi nella Germania nazista? E una più ampia sollevazione del popolo tedesco contro la deportazione degli ebrei avrebbe potuto frenare l’Olocausto?

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Introduzione

1. Via gli ebrei!

2. Come un obbligo interiore

3. Ebrei al cento percento, ebrei a metà, ebrei per un quarto

4. Se avessero davvero voluto

5. Correvamo avanti e indietro come galline spaventate

6. La paura ci aveva messo i paraocchi

7. Da un giorno all’altro, centinaia di donne erano scese per strada

8. Se solo non ci fosse il forno

9. Goebbels voleva regalare a Hitler una Berlino senza ebrei

10. Nel 1943 il nostro campo d’azione era molto ridotto

11. Sono stata il suo angelo custode

Note
Cronologia
Libliografia
Filmati
Fonti documentarie e iconografiche
Ringraziamenti

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