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Le Dimore Inquiete

Le Dimore Inquiete

L’invisibile che ogni giorno possiamo vedere

Autore/i: Bona Gian Piero

Editore: Rizzoli

prima edizione.

pp. 232, Milano

Tre case eccezionali e strane stipate di echi remoti che turbano le coscienze, dando probabilità concrete a fatti improbabili. Personaggi che vivono due realtà parallele, due discorsi, due destini, vestiti del doppio abito della verità quotidiana. Così la lettura oscilla tra il vento del passato e le voci del futuro alla scoperta del normale presente, che si rivela nel suo fondo più inquietante e inafferrabile di quanto la nostra ragione possa supporre. Musiche, parole, gesti calati nella fodera di un tempo puntuale, ma incalcolabile; stanze, giardini, oggetti fasciati da spazi fatali che si dilatano nel presagio: un mondo emozionante che l’Autore comunica attraverso il filtro della sensibilità autobiografica.
Morbosa immaginazione e raffinata cultura accendono d’insolite meditazioni sulla vita e sulla morte la sua pagina sorprendente. Tre vicende di realismo visionario e di paura psicologica, condotte sul filo sapiente di uno stile policromo, a vetrata, a cornice, a guglia, tre brevi romanzi che vengono a inaugurare una stagione inaspettatamente nordica e magica della nostra letteratura mediterranea. Qui lo scrittore ci prende per mano dietro una porta socchiusa, nell‘ombra, e ci trascina con lui nella sua conturbante esperienza del Mistero. «Che vi siano o no i fantasmi» egli dice «ch’essi siano realtà o fantasia, non ha alcuna importanza.
Il mondo ha dimensioni visibili e invisibili, e il passaggio fra le une e le altre si chiama sempre inquietudine o follia.»

Gian Piero Bona è nato a Carignano di Torino. Nel ’55 il suo primo libro di poesie I giorni delusi, Mondadori, battezzato da Montale, apre un discorso neo-ermetico che via via attraverso ulteriori prove, Olimpiadi (1958), Il liuto pellegrino (1960), Eros Anteros (1962), Alchimie della vita (1972), si fa psicologicamente simbolico ed epigrammatico. Dopo il suo primo romanzo naturalistico Il soldato nudo, Lerici 1960, e i seguenti realistico-fantastici Il piccolo caos, Lerici 1963, Premio internazionale Silver Caffè, I pantaloni d’oro, Feltrinelli 1969, la sua natura di visionario si precisa qui ne Le dimore inquiete, che può definirsi il primo vero «testo» metanaturalistico della narrativa italiana del dopoguerra. Oltre a queste opere di poesia e narrativa Bona ha scritto sceneggiature cinematografiche e televisive, libretti d’opera e quattro drammi per teatro: Il silenzio delle cicale, Le tigri, L’accoppiamento, – rappresentato nel ’73 e pubblicato da Sipario – e Swastika, tragedia in versi.

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