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L’Automobile

L’Automobile

Autore/i: Cattaneo Giustino

Editore: Antonio Vallardi Editore

nuova edizione rifatta a cura del Dott. Ing. Francesco Buffoni, numerose illustrazioni raffiguranti parti dell’automobile (motore, trasmissione, sospensioni, frizioni, carburatori, ecc.), Biblioteca di Cultura 13.

pp. 216, 138 illustrazioni b/n, Milano

A quanto sembra, il primo ch’ebbe l’idea chiara e precisa di sostituire la trazione animale con quella meccanica fu Ruggero Bacone, inglese, che visse verso la metà del secolo XIII. Leonardo da Vinci, verso il 1500, ebbe anche in questo campo ad esplicare il suo genio prodigioso ideando un veicolo semovente che però non ebbe pratica attuazione.
Vengono poi, per ordine di data, Blasco di Garay (1545), Mathésins (1562), Branca (1629), Théson (1644) che cercarono di utilizzare come forza meccanica il vapore.
Il primo carro automobile di cui si conoscono i risultati pratici è quello del Cugnot, ufficiale francese, verso il 1770 e che attualmente è conservato al Conservatorio d’Arti e Mestieri di Parigi.
Sulle tracce del Cugnot molti inventori inglesi e tedeschi ebbero a rinnovare i tentativi sempre applicando il vapore come forza motrice, ma con risultati assai poco soddisfacenti. Il più fortunato fu il Haucock (1839) che costruì diverse automobili a vapore applicate anche ad uso di servizio pubblico.
I risultati però alquanto incerti, fecero deviare le ricerche degli inventori che si dedicarono con maggior profitto alla locomotiva.
Bisogna risalire al 1870 per trovare l’automobile veramente pratica ideata e costruita dall’Amedeo Bollée nelle sue officine di Le Mans, e che fu seguito poi nel 1884 dalla ditta De Dion e Bouton, dal Serpollet (1887), Scotte, ecc.
L’energia impiegata era sempre il vapore che però mal si prestava e diversi costruttori quindi si posero alla ricerca di un mezzo di propulsione più confacente per leggerezza e minor ingombro.
Fu il Lenoir che per primo nel 1870 applicò il motore a scoppio all’automobile.
Pare che l’idea del motore a scoppio sia dovuta all’abate Hautefuille (verso la fine del XVI secolo) che  ebbe l’idea di utilizzare la forza d’espansione dovuta all’esplosione della polvere.
La concreta e pratica applicazione delle miscele esplosive, come sorgente d’energia, la si deve però ai due italiani Bersanti e Matteucci, che nel 1850 iniziarono una serie di esperienze sui motori a scoppio, utilizzando la miscela d’aria e di gas illuminante.
Le prime automobili a benzina furono costruite quasi contemporaneamente dal Markus, austriaco, e dal Delaman, francese, verso il 1880; ma chi diede il maggior impulso a tale applicazione furono il Benz (1886) e il Daimler (1889) che, se non furono i primi a darne l’idea, ebbero però il merito grandissimo di renderla veramente pratica.

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