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Lasciatemi Morire

Lasciatemi Morire

Autore/i: Welby Piergiorgio

Editore: Rizzoli

pp. 160, Milano

«Vorrei che i sogni perduti o abbandonati al mattino vicino al dentifricio, o quelli traditi per vigliaccheria o per calcolo cinico o per timore degli altri, ritrovassero la strada e rimanessero al mio fianco per farmi compagnia.
E vorrei morire all’alba insieme a loro.
»

“Non supererà i vent’anni.” È la sentenza del medico che, nel 1963, diagnostica a Piergiorgio Welby la distrofia muscolare progressiva. Ma si sbaglia. Piergiorgio attraversa gli anni Sessanta e Settanta abbandonandosi a ogni sorta di eccesso per dimenticare il proprio destino. Si sposa e aspetta, la fine, che non arriva. Negli anni Ottanta perde l’uso delle gambe. Poi l’ultimo stadio: insufficienza respiratoria. Va in coma. Si risveglia nel reparto rianimazione dell’ospedale Santo Spirito, tracheostomizzato, immobilizzato. Da allora respira con l’ausilio di un ventilatore polmonare, comunica mediante un computer. Soffre. E chiede il diritto di morire. Anche in un appello diretto al presidente della Repubblica, il 22 settembre 2006. È uno scandalo nazionale. Negli ultimi anni, ha fatto sentire la sua voce sul sito dei Radicali italiani, dove ha aperto un forum dedicato all’eutanasia, che oggi conta più di 17.000 interventi. Lucidità, cinismo e poesia sono le scialuppe di salvataggio a cui si affida nella sua quotidianità di “condannato a vita”. Sono anche gli ingredienti di questo libro che è diario, testimonianza, denuncia dei luoghi comuni alimentati dall’opportunità politica e dal dogmatismo religioso. E che non rinuncia all’attualità, ricordando le strumentalizzazioni che hanno segnato le vicende recenti: Terri Schiavo in America, Vincent Humbert in Francia, e in Italia il caso ancora aperto di Eluana Englaro.
Ne risulta un’accusa che nessuno può permettersi di ignorare, duro come una pietra scagliata nel silenzio che circonda la “buona morte”.
O, nelle parole di Welby: la morte opportuna.

Piergiorgio Welby è nato a Roma il 26 dicembre 1945. Malato di distrofia muscolare progressiva, è copresidente dell’Associazione Luca Coscioni. Dipinge, scrive poesie, nel 2002 ha aperto un forum sull’eutanasia e un suo blog.

Questo libro nasce in collaborazione con l’Associazione Luca Coscioni, fondata nel dicembre 2002. L’associazione riunisce malati, medici, ricercatori e cittadini che si oppongono alle leggi proibizioniste sulla ricerca e le terapie. Nel febbraio 2006 ha promosso la costituzione del Congresso Mondiale per la Libertà di Ricerca Scientifica.

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Caro Presidente

Una storia semplice

  1. Rivoglio la mia morte
  2. L’eutanasia non esiste
  3. Do not resuscitate me
  4. Vivere e morire in Italia

Appendice

La strumentalizzazione di Welby di Marco Cappato

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