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Lapidario Estense

Lapidario Estense

Autore/i: Anonimo

Editore: Bompiani

prima edizione, introduzione e cura di Piera Tomasoni, in sopraccoperta: incisione colorata a mano dall’Hortus Sanitatis di Johannes de Cuba, Moguntiae, Jacobus Meydenbach, 1491, Biblioteca Universitaria di Pavia.

pp. 240, Milano

Parafrasando un titolo di Luis Borges si potrebbe definire questo Lapidario come un “Manuale di geologia fantastica”: analoga la descrizione scrupolosa di virtù e vizi irreali delle pietre, quasi fossero realtà scientifiche. Con la differenza però che i medievali, e quindi l’autore del nostro Lapidario, al potere magico delle pietre credevano; come del resto conferma la lettura del Decameron. Donde l’effetto suggestivo di straniamento e insieme di godimento che produce oggi questa affascinante descrizione di settantotto pietre dalle incredibili virtù: ci si insegna che la pietra gagates permette di distinguere se una pulzella è vergine o no (il lettore vada a vedere e si divertirà); oppure che la celidonia, nata nello stomaco delle rondini piccole, giova ai lunatici, che la iencia o iena, messa sotto la lingua, rende invisibili; che la sarda rende più intelligenti o che la selenite fa recuperare amori e amicizie perdute. Nell’Introduzione, ricchissima di notizie e di dati nuovi, la curatrice Piera Tomasoni, studiando il convergere dei filoni scientifici e cristiano-simbolici nella tradizione dei lapidari, non solo inquadra acutamente l’operazione del nostro anonimo autore, dallo spirito a suo modo pragmatico, ma illumina l’universo fantastico e fabuloso della vita e della cultura medievale, la fiducia nel magico e nei segreti poteri delle forze naturali occulte. (M.C.)

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Argomenti: Cultura, Magia, Medioevo, Occultismo,

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