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L’Anno della Tigre – Viaggio nella Cina di Deng

L’Anno della Tigre – Viaggio nella Cina di Deng

Autore/i: Bettiza Enzo

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione, avvertenza e introduzione dell’autore, in copertina: Il padrone della montagna, ricamo di Suzhou da un dipinto di stile tradizionale di Zhang Shanzi, foto Liu Chen.

pp. 150, Milano

Forse la Russia sta cambiando, ma la Cina è già cambiata, e non è presto per visitarla, perché la terza rivoluzione cinese – quella di Deng Xiaoping – è ormai visibile ovunque e anzi per molti aspetti pienamente dispiegata allo sguardo dell’osservatore. A venti anni dall’inizio della «grande rivoluzione culturale proletaria», e a dieci anni dalla morte di Mao, in quel 1986, «anno della tigre» che nel calendario cinese ha graziosamente e vanamente inseguito il 1987, «anno della lepre», un europeo non esente da cognizioni intorno a più varietà di comunismo, Enzo Bettiza, ha compiuto un lungo viaggio, da Pechino alla frontiera occidentale con l’Unione Sovietica, e da lassù sino ai grattacieli di Shenzhen – in vista di quelli di Hong Kong, nel Sud sviluppato – e infine a Canton e a Shanghai. Molte cose ha visto Bettiza che l’hanno sorpreso, e questa sorpresa è poi maturata in riflessioni e analisi che a loro volta non mancheranno di sorprendere un buon numero di lettori. Siamo infatti abituati a pensare la Cina postrivoluzionaria su magri sfondi di modestia, virtù e penuria, ed ecco che invece comincia ad apparirci, sia pure in maniera vaga – come certe alte giogaie che nella pittura appunto cinese si intravedono fra la nebbia – entro il paesaggio di colossali e madreporiche formazioni di ricchezza che si è creato fra Giappone, Corea del Sud, Taiwan, Hong Kong, Singapore. C’è il confucianesimo dietro questi «miracoli» asiatici, a cui Deng guarda certo più di quanto non guardi ad altri modelli; ed è forse un capitalismo confuciano – che certo continuerà a chiamarsi per molto tempo socialismo – ciò che sta emergendo drammaticamente, fra inevitabili tensioni politiche, sociali e ideologiche, dal profondo humus della nazione più popolosa del mondo. Quest’uscita della Cina dalla storia ideologica e rivoluzionaria del Novecento per prender posto in una storia nuova, entro quel sistema di civiltà che si sta costituendo intorno al Pacifico, non necessariamente sarà senza ripensamenti, e può sbandare e arretrare in vari modi, come Bettiza mostra con equilibrio e finezza straordinari. Tale però è l’entità della svolta in corso da far di questo Anno della tigre una fra le letture più appassionanti e stimolanti offerte oggi a chi voglia capire come il mondo cambi e in quale direzione mostri di voler andare.

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