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L’Anima Scientifica

L’Anima Scientifica

Autore/i: Sermonti Giuseppe

Editore: Dino Editori

prima edizione, nota dell’editore, premessa dell’autore.

pp. 222, nn. ill. b/n, Roma

La scienza moderna non è definita né dai suoi oggetti, né dalla sua metodologia. Si riconosce invece da una particolare predilezione che i suoi cultori hanno per la riduzione e il disincantamento della realtà e dalla loro aspirazione a privare ogni cosa di significato, a svuotarla della sua anima, a negarle un destino. La Scienza come rivolta contro il destino è miticamente inaugurata da Prometeo. Il titano ribelle non è un inventore, ma è l’autore di un furto mitico. Gli antichi strumenti del culto, privati di significato e di sacralità, sono trasferiti al mondo artigiano-industriale, e affidati ad un uomo riscattato dalla soggezione divina.
Il mondo scientifico si suole contrapporre a quello religioso, per il proprio dinamismo e la propria fondazione sperimentale, di fronte alla staticità e non verificabilità della fede. In questo volume questa opinione è ribaltata. La fede, si afferma, richiede di essere vissuta, sperimentata, verificata più di quanto lo pretenda la scienza, che invece è accettata passivamente e acriticamente dall’uomo comune.
L’aspetto moralistico-precettistico è solo una prospettiva temporale e minore della religiosità. Nonostante la sua asserita obiettività, la scienza soffre anch’essa di «moralismo» (l’Evoluzionismo discrimina i viventi in adatti e non adatti, il Positivismo sanziona la luminosità dello scientifico e l’oscurità del non-scientifico). Sublimate al di là del compito di «giudicare del bene e del male», affrancate dal peccato originale, scienza e religione si ritrovano. Esse si avviano ad offrirci, come già in tempi remoti, una rappresentazione unica del cosmo, della natura e dell’uomo, il riflesso dell’armonia e dell’ordine che governano la realtà, e un mondo aperto all’impegno, alla partecipazione e al vivere di tutti.
Il volume si chiude con alcuni brevi saggi su argomenti biologici e una serie di fiabe che nascondono in sé l’incanto della scienza.

Nato a Roma nel 1925, e laureato a Pisa, la città di suo padre, Giuseppe Sermonti ha tenuto la cattedra di Genetica a Palermo, la città di sua madre, dal 1965 al 1974 e da allora copre la stessa cattedra a Perugia.
Ha iniziato il campo della genetica degli antibiotici e oggi presiede la Commissione Internazionale per la Genetica dei Microorganismi Industriali. Per la sua attività in questo campo è stato chiamato alla Vice-presidenza dell’ultimo Congresso Internazionale di Genetica (Mosca, 1978).
Ha pubblicato Genetics of Antibiotic-producing Microorganisms (Wiley & Sons, 1969), un testo di Genetica Generale (Boringhieri, 1971, 1974) e un libro sulla Vita Coniugale dei Batteri (Zanichelli, 1972).
Dagli anni di Palermo i suoi interessi si ampliano ai problemi filosofici della Scienza e della Biologia. Nonostante la sua propensione alla riflessione pacata e interiore, i suoi scritti suscitano accese discussioni e polemiche. Il Crepuscolo della Scientismo (Rusconi, 1971, 1976) e La Mela di Adamo e la Mela di Newton (Rusconi, 1974) si appuntano contro l’assolutismo e il potere della scienza; Dopo Darwin (in collaborazione con R. Fondi, – Rusconi 1980) affronta una critica radicale all’evoluzionismo, provocando dibattiti sulla stampa e nelle aule universitarie. Le forme della vita (Armando, 1981) offre un’alternativa alle tesi evoluzioniste.
Dal 1979 è direttore, a Perugia, della Rivista di Biologia.

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