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L’Amante Invisibile

L’Amante Invisibile

L’erotica sciamanica nelle religioni, nella letteratura e nella legittimazione politica

Autore/i: Zolla Elémire

Editore: Marsilio Editori

pp. 144, nn. tavv. b/n f.t., Venezia

«Quando mi imbattei nel mio marito-spirito per la prima volta, ero sveglia e come. Ero per faccende in cucina, quando eccolo lì davanti, lo vedo chiaramente. Ma come fu come non fu, non ci feci attenzione. Anzi, me lo scordai.
Poi uscii di casa e la vicina mi gridò dietro, chi era l’uomo che aveva visto entrare da me. Lo descrisse proprio come l’avevo visto io, per, filo e per segno. Allora mi tornò in mente. Lei aggiunse che quando lui era entrato, il gallo aveva cantato. Strano, la mattina tardi. E anche quel particolare mi tornò in mente».
Così incomincia il racconto che una donna della Costa d’Avorio fa a Zolla della sua vita con l’amante invisibile. La fede in questa presenza erotica soprannaturale è ancor viva oggigiorno fra molti popoli ed è ancora coltivata da alcune religioni; fra noi pare tornare brevemente in vita quando si alzano i sipari sui balletti classici: La Silfide, Il lago dei cigni.
Zolla ne ripercorre la lunga storia, dallo sciamanesimo ai grandi regni basati sull’investitura d’una dea padrona della terra (Cesare vantava l’investitura in virtù dell’amplesso del suo avo Anchise con Venere).
La presenza dell’archetipo nelle varie religioni e nelle varie letterature (da Beatrice a Laura, al Giovane Vezzoso dei sonetti di Shakespeare) ne fanno una tradizione universale, ora dominante ora marginale, a seconda dello statuto che nelle varie epoche ebbe, accanto a quello di veglia, il mondo del sogno.
L’archetipo dell’amore con esseri viventi invisibili è quasi obliato, ma fu uno dei più potenti. Ne sono impregnati episodi, atmosfere, opere che quasi sfuggono alla nostra attenzione. Quanti leggendo l’Orestiade s’accorgono che tutto dipende dai misteriosi amori di Cassandra con l’invisibile Apollo? (Il dialogo fra Cassandra e il coro nella versione di Severino suona: «CASSANDRA. Una volta, il pudore mi impediva di dirlo. CORO. Infatti, come può insuperbire chi ha sorte felice? CASSANDRA. Egli era ardente e il suo incanto spirava su di me.
CORO. Siete giunti anche voi a generare figli? CASSANDRA. Sì, glielo promisi, ma poi ingannai il dio».

Elémire Zolla (Torino 1926) insegna all’università di Roma. Ha pubblicato L’eclissi dell’intellettuale (1959), Volgarità e dolore (1961), Storia del fantasticare (1963), l’antologia I mistici dell’Occidente (1963), Le potenze dell’anima (1968), I letterati e lo sciamano (1969), Che cos’è la tradizione (1971), Le meraviglie della natura. Introduzione all’alchimia (1974), Aure. I luoghi e i riti (Marsilio 1985, terza edizione 1986) e, scritti in inglese, uscivano in Inghilterra e negli Stati Uniti Archetypes (1981) e The Androgyne (1982).

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