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L’Altro Tempo della Psicanalisi

L’Altro Tempo della Psicanalisi

Autore/i: Autori vari

Editore: SugarCo Edizioni

introduzione di Armando Verdiglione.

pp. 256, Milano

Il tempo interviene non nel fatto, come presumeva la fisiologia del diciannovesimo secolo e come presumono ancora il neocomportamentismo e il neopavlovismo, ma nell’atto di parola come atto sessuale. Il tempo funziona nella giuntura fra distrazione e sottrazione.
Inconiugabile e indeclinabile. Tra il sesso con il suo passo e il filo di Arianna con il suo piede. Questa aritmetica procede nella pragmatica, in relazione alla funzione vuota. Attraverso l’innumerazione, attraverso quel che accade fra lo zero e l’uno, attraverso la violenza con cui il malinteso trae la parabola nella cifra. Secondo un’abduzione che è propria appunto della dimenticanza. Schisi dunque il tempo. Il solo sovversivo che esista senza riferimento all’universale.
La logica temporale è una logica del clinamen. Da dove procede la scommessa clinica se non dal fatto che la sovversione non è sociale ma del tempo? Un corollario qui si pone: la psicanalisi non solo non è strumento d’integrazione sociale ma non è strumento di sovversione sociale.
Dalle due accezioni, integrazione e sovversione sociali, procede l’antropoanalisi che pone lo specifico sotto l’egida di una grammatica perché la cosa sia significabile. Con la scommessa clinica si tratta di ritrovare lo specifico come l’elemento che rende non processuale, non successiva, non progressiva la doppia articolazione.
Questa è una constatazione che riguarda la pratica analitica propriamente detta. Da qui per gli anni ottanta il progetto di un movimento psicanalitico.

Saggi di Gianni Baget-Bozzo. William S. Burroughs. Ruggero Chinaglia, Sergio Dalla Val, Jean Daniel, Vittorio Fagone. Viviane Forrester. Enzo Gardenghi, José Gutiérrez, Marek Halter, Shigeru Horiuchi, Franco La Polla, Bernard-Henri Lévy, Paul Mathis, Massimo Meschini, Tito Perlini, Lalla Romano. Leonardo Satne, Stuart Schneiderman, Carlo Sini, Armando Verdiglione.

il rilancio della cultura nell’Europa occidentale passa oggi, nei testi e negli eventi inediti della nostra epoca, attraverso quei due bordi che non consentendo a nessun discorso di totalizzarsi.
a nessun percorso di volgersi in monismo costituiscono i due bordi del linguaggio.
Attraverso i due bordi corre una spirale fra rimozione e resistenza, fra estetica e poetica, tra logica del godimento e logica del desiderio. La pulsione è perciò duale, mai al servizio di una rivoluzione cosmologica, mai risolta nell’unità o nell’armonia né soggetta alla promessa di un radioso avvenire.
E sul bordo della resistenza – di una resistenza che Freud trova indistruttibile – s’instaura un processo di scrittura. quindi una scienza, con il suo sapere effettuale pertanto impossibile.
Una scienza non sostenuta dall’ipostasi dell’uomo come garante. Una scienza inventiva, matematica.
Fra la teoria delle immagini semoventi, altre – nonostante il concetto di gruppo ne presupponga almeno una identica e immobile – e la pratica del linguaggio, si tratta qui in definitiva non solo delle indicazioni del discorso psicanalitica ma soprattutto di uno spazio d’intervento dei non analisti.

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