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La Vita Quotidiana della Mafia dal 1950 ai Nostri Giorni

La Vita Quotidiana della Mafia dal 1950 ai Nostri Giorni

Titolo originale: La vie quotidienne de la mafia de 1950 à nos jours

Autore/i: Calvi Fabrizio

Editore: Rizzoli

prefazione di Leonardo Sciascia, traduzione e note di Franca Caffa, in copertina: Luciano Liggio nel tribunale di Palermo nel gennaio 1983.

pp. 60-XVI-318, numerose illustrazioni in bianco e nero, Milano

Agli inizi degli anni Ottanta, la guerra di mafia raggiunge limiti mai-toccati prima: la disperazione penetra nel mondo degli «uomini d’onore» che per la prima volta rompono l’omertà. Ci sono i primi pentiti della mafia: il segreto dell’universo di Cosa Nostra è squarciato: si prepara il maxi-processo di Palermo. Redatta sulla base della documentazione raccolta in diversi ambiti di indagine, giudiziaria, parlamentare, giornalistica, e valendosi in particolar modo delle confessioni di Tommaso Buscetta, di Salvatore Contorno, di Vincenzo Sinagra, di Stefano Calzetta, questa cronaca di vicende mafiose mette a fuoco la struttura di Cosa Nostra, il suo organo di governo, la «Commissione», le «famiglie», i «capimandamento», i «capidecina», ne rivela la particolare subcultura espressa nella cerimonia di iniziazione, nei principi e nelle regole di comportamento, in un mondo criminale separato che privilegia il silenzio e comunica con un lessico proprio, con cenni di intesa, sguardi… Il racconto coglie gli uomini d’onore in azione in un arco di tempo di oltre trent’anni: la transizione degli anni Cinquanta, dalla mafia dei campi alla mafia urbana, la conversione al traffico degli stupefacenti, l’emergere della nuova mafia imprenditrice, gonfia di narco-dollari, i suoi sbocchi nell’edilizia, negli appalti, le sue alleanze e protezioni all’inferno delle forze politiche di governo, il suo costituirsi come una sorta di stato mafioso dentro lo Stato, con le sue connessioni in tre continenti, i suoi intrecci con l’eversione nera, Sindona, la P2. Battendosi, isolati, contro questa resistibile ascesa, sono caduti Boris Giuliano, Terranova, Chinnici, Dalla Chiesa, Pio La Torre e tanti altri, noti 0 anonimi.

Fabrizio Calvi è stato giornalista presso «Libération» dal 1976 al 1981, quindi è divenuto il responsabile delle inchieste e dei dossier al «Matin de Paris». Da molti anni segue le vicende che riguardano la mafia, ha studiato da vicino il succedersi degli avvenimenti e dei personaggi con frequenti viaggi a Palermo e in altre parti d’Italia. Nel 1982 ha pubblicato un’inchiesta sul terrorismo dal titolo «Camarade P. 38».

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