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La Spia Penkovskij

La Spia Penkovskij

Titolo originale: The Penkovskij Papers

Autore/i: Penkovskij Oleg

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione, nota all’edizione e introduzione generale di Frank Gibney, prefazione di Edward Crankshaw, commento personale di Greville Wynne, traduzione dall’inglese di Laura Grimaldi.

pp. XVI-448, 23 illustrazioni b/n f.t., Milano

Chi era Oleg Penkovskij? Un colonnello dell’esercito sovietico più volte decorato al valor militare, ufficiale dei servizi segreti del suo paese, esperto in relazioni internazionali. Era però anche una spia a favore dei paesi occidentali. Lavorò in stretto contatto con i servizi segreti anglo-americani, finché, nel 1963, venne arrestato, processato e condannato a morte. Il governo sovietico tentò di minimizzare l’operato di Penkovskij e di far passare il colonnello per un semplice ufficiale della riserva. Poi, quando tutto sembrava ormai dimenticato, scoppiò la bomba: in Inghilterra furono pubblicati i diari di Penkovskij. L’opinione pubblica mondiale fu scossa. Un altro caso di spionaggio ad altissimo livello con implicazioni politiche e militari tali da mettere a repentaglio la pace mondiale? L’ambasciatore sovietico a Londra presentò una nota di protesta e smentì l’autenticità dei diari. Scrittori autorevoli come John Le Carré si occuparono vivamente dell’«affaire». Funzionari della CIA e dell’Intelligence Service, violando la regola del silenzio, concessero interviste esplosive ai maggiori quotidiani e ai più importanti settimanali del mondo. Insomma, si sviluppò una reazione a catena che sortì il risultato opposto a ciò che il governo sovietico aveva desiderato: il caso Penkovskij assunse proporzioni gigantesche. Il colonnello fu paragonato a Fuchs, ad Abel, a Sorge. I suoi diari vennero attentamente studiati, commentati, annotati brano per brano. Ma che cosa rappresentano, in realtà, questi diari? Per il colonnello Penkovskij, un testamento spirituale. Per i servizi segreti, una ricca documentazione sul metodi di spionaggio. Per i governi, una lezione di cautela. Per il lettore uno straordinario racconto spionistico che supera qualsiasi costruzione romanzesca. Scritti sotto l’assillo della paura, in corsa con il precipitare degli eventi, i diari di Penkovskij rivelano in più punti la frammentarietà delle annotazioni rapide e furtive, e assumono la drammaticità di un estremo messaggio affidato alla bottiglia. Il messaggio di un uomo che ha pagato di persona la sua solitaria rivolta.

Visualizza indice

Nota all’edizione americana
Prefazione di Edward Crankshaw
Un commento personale di Greville Wynne

Il carteggio Penkovskij
Introduzione generale

I. L’ambiente in cui vivo
Introduzione al capitolo secondo

II. L’oscuro mondo del GRU
Introduzione al capitolo terzo

III. La lezione di Prichodko
Introduzione al capitolo quarto

IV. Il Comitato di Penkovskij
Introduzione al capitolo quinto

V. Il culto di Chruščëv
Introduzione al capitolo sesto

VI. L’esercito di Chruščëv
Introduzione al capitolo settimo

VII. Note spionistiche
Introduzione al capitolo ottavo

VIII. I grandi
Introduzione al capitolo nono

IX. Armi atomiche e missili
Introduzione al capitolo decimo

X. Complicazioni a Mosca e all’estero
Epilogo: Il processo

Appendici
Tavole

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