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La Sorella di Mozart

La Sorella di Mozart

Autore/i: Charbonnier Rita

Editore: Edizioni Corbaccio

prima edizione, collana: Narratori Corbaccio.

pp. 344, Milano

…Con lentezza, la mano dell’uomo si spostò dalla sua spalla fino al collo e poi alla guancia, e li si fermò ad assaporare il contatto della pelle che s’era fatta umida. , dalla bocca, trattenendo l’affanno. Nannerl chiuse gli occhi e piegò leggermente il capo, beandosi di quella carezza. Poi, mantenendo gli occhi chiusi, sollevò morbide le braccia e posò le dita sulla tastiera. Accarezzava dolcemente i tasti mentre Armand accarezzava lei, senza affondare,  senza ticchettare le unghie sull’avorio e l’ebano, senza creare il più leggero suono…

Tutti conoscono Wolfgang Amadeus Mozart, ma che Mozart avesse una sorella è un fatto noto solo a quei pochi che hanno studiato a fondo la vita del Maestro, e che sanno quindi che nell’infanzia egli si esibiva sempre in coppia con la sorella Nannerl. Ma d’un tratto quella fanciulla scompare del tutto dagli annali e anche le biografie più accurate di Mozart le riservano solo qualche nota distratta. Perché mai? Che cosa accadde a quel prodigioso talento nato in un corpo di donna? Questo romanzo ci svela la storia, incentrandosi su una vibrante figura femminile del XVIII secolo molto vicina a una donna del nostro tempo. Basato sulla corrispondenza della famiglia Mozart, il romanzo mischia episodi reali e inventati.
Nannerl è una bambina quando le sue dita iniziano a danzare sulla tastiera del clavicembalo, quando le note prendono ad affacciarsi nella sua mente con naturalezza e armonia. A soli cinque anni il suo talento musicale è motivo d’orgoglio per il padre, Leopold Mozart. Ma quella stessa natura che le ha concesso un dono tanto straordinario è stata assai meno generosa quando ha deciso di portare nella sua casa un nuovo nato: Wolfgang Amadeus, un fratello che Nannerl saprà amare sinceramente ma le cui doti sono destinate a gettare nell’ombra le sue. Perché un talento sbocciato in un corpo di donna è guardato con diffidenza e non merita di essere coltivato. Così, mentre il padre sceglie l’Europa come teatro per le esibizioni di Wolfgang investendo sul figlio ogni ricchezza ed energia, negli anni Nannerl è costretta a soffocare la sua passione per la musica, e a farne una mera fonte di guadagno tramite l’insegnamento. Archiviando come un ricordo doloroso le partiture a lei tanto care, smette del tutto di suonare. Da quel momento la sua vita si snoda lungo percorsi più consueti, arrendendosi alle convenzioni imposte dalla società. Conosce l’amore, conosce il dolore che solo le persone davvero care possono infliggere, e la delusione che si annida in un’esistenza che è sempre e comunque una rinuncia a se stessi. Fino a quando non ritroverà la forza di riaffermare la sua vera natura, riscoprendo nella musica, il suo amore più autentico, una rinnovata ragione di vita.

Rita Charbonnier ha studiato pianoforte classico e canto operistico e si è esibita come attrice e cantante in diverse produzioni teatrali di primo livello, prima di dedicarsi completamente alla scrittura. È sceneggiatrice televisiva e giornalista di spettacolo, specializzata nel teatro musicale.

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Argomenti: Letteratura, Musica, Romanzo,

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