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La Scoperta del Giardino della Mente – Cosa ho Imparato dal Mio Ictus Cerebrale

La Scoperta del Giardino della Mente – Cosa ho Imparato dal Mio Ictus Cerebrale

Titolo originale: My Stroke of Insight

Autore/i: Taylor Jill Bolte

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione, traduzione di Massimo Parizzi e Elia Riciputi.

pp. 186, illustrazioni in bianco e nero, Milano

«Ero in un mondo tra i mondi. Non riuscivo a mettermi in rapporto con nessuno, eppure continuavo a vivere. Ero una stranezza, e non soltanto per chi mi circondava ma, dentro di me, per me stessa.»

Jill Bolte Taylor ha trentasette anni, una laurea ad Harvard e un lavoro come neuroscienziata e ricercatrice universitaria quando, una mattina, un capillare esplode improvvisamente nell’emisfero sinistro del suo cervello provocandole un danno cerebrale esteso e devastante.
«Nelle quattro ore successive, con gli occhi curiosi di neuroanatomista, assistetti al crollo completo della capacità della mia mente di elaborare informazioni. Alla fine di quella mattinata non riuscivo più a camminare, parlare, leggere, scrivere o ricordare eventi della mia vita.»
Il suo percorso verso la completa guarigione è durato otto lunghissimi anni, nel corso dei quali ha potuto sperimentare la duplice veste di medico e paziente. E da questo insolito doppio ruolo ha ricavato spunti, consigli e suggerimenti terapeutici utili a chiunque sia rimasto vittima di un ictus o di un trauma cerebrale e a coloro che li curano e li circondano.
Ma La scoperta del giardino della mente non è soltanto la cronaca dettagliata e diretta di una straordinaria ripresa fisica, è soprattutto la testimonianza di un’esperienza umana unica.
Jill, infatti, non è più stata la stessa di prima: l’ictus, mettendo temporaneamente fuori gioco il preponderante e razionale emisfero sinistro, ha dato spazio alla creatività e alle sensazioni, emozioni e intuizioni proprie dell’emisfero destro; e oggi, pur continuando a occuparsi di ricerca, la neuroscienziata scrive, canta e realizza sculture in vetro colorato, felice di vivere e forte di una nuova pace interiore.
«Al cuore di questo libro non c’è in realtà l’ictus. Esso è stato soltanto l’evento traumatico che ha portato a un’illuminazione»: ovvero alla consapevolezza che tutti noi possiamo imparare a gestire meglio le potenzialità insite nel nostro cervello (possiamo, per esempio, apprendere come «disattivare» i circuiti dell’ira, della gelosia o della frustrazione per attivare invece quelli della gioia e della felicità), cambiando così le sorti della nostra vita e, di conseguenza, il mondo attorno a noi.

Jill Bolte Taylor è neuroanatomista presso la facoltà di medicina dell’Indiana University di Indianapolis e consulente in neuroanatomia al Midwest Proton Radiotherapy Institute. È inoltre la portavoce nazionale dell’Harvard Brain Tissue Resource Center (Brain Bank). Dal 1993 è membro attivo della National Alliance on Mental Illness. «Time magazine» l’ha annoverata fra le cento persone più influenti del mondo per il 2008.

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