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La Saggezza dei Sufi

La Saggezza dei Sufi

Rûmî e gli altri mistici dell’Islâm

Autore/i: Autori vari

Editore: Rusconi

introduzione, traduzioni, note e cura di Gabriele Mandel, in copertina: illustrazione da «La saggezza dei sufi» di Kalâbâdhî; replica del XVI sec., Tashkent, Biblioteca Nazionale.

pp. 208, nn. ill. b/n, Milano

[…] Non sono indiano o cinese, bulgaro o che altro, / non appartengo al regno dell’Irâq né al paese del Khorâsân. / Non sono di questo mondo né dell’altro, / non del paradiso né dell’inferno, e non vengo da Adamo, / da Eva, dall’Eden o dal Rizwan.
Il mio posto e d’essere senza posto, la mia traccia e d’essere / senza traccia; non ho corpo né anima / perchè appartengo all’Anima del Beneamato. / Ho rinunciato alla dualità, ho visto che i due mondi sono uno solo / e Uno cerco, Uno solo so, Uno solo vedo, Uno solo chiamo. […] Rūmī (1207-1273)

I sufi – mistici dell’Islam – sono «coloro le cui anime si sono purificate dalle impurità della natura umana (….) così da giungere a porsi nel concetto di Dio in modo assolutamente sublime, tutto accettando delle miserie e delle vanità del mondo ma senza da queste lasciarsi toccare» (Kalâbâdhî, X secolo).
Il Sufismo «non è una Scuola teologico-giuridica, né uno scisma, né una setta, poiché si pone al di sopra di ogni obbedienza. È innanzi tutto un metodo islamico di perfezionamento interiore, d’equilibrio, una fonte di fervore profondamente vissuto e gradualmente ascendente» (Si Hamza Boubakeur).
Riuniti in Confraternite organizzate, i sufi predicano da oltre mille anni «libertà, eguaglianza, fratellanza», riconoscendo ad ogni religione la volontà di raggiungere l’inconoscibile divino e di condurre gli esseri umani sulla via della bontà, del reciproco rispetto, del comportamento etico conforme alle Leggi divine. Nei paesi di cultura islamica quelle Confraternite costituiscono una sorta di «società nella società»: hanno esercitato e tuttora esercitano un influsso durevole e profondo nella compagine sociale, svolgendo una funzione coesiva, imprescindibile soprattutto nei periodi storici di crisi, oltre quella di custodire attraverso i tempi le discipline spirituali e renderne possibile la trasmissione di generazione in generazione.
Un’altra inestimabile eredità del Sufismo sono le istituzioni e le opere capitali prodotte nel campo dell’istruzione, della letteratura, delle arti e delle scienze perché «suo compito fondamentale e l’educazione totale dell’uomo, al fine di farlo giungere alla piena e perfetta realizzazione di tutte le sue possibilità».
Esponente maggiore del pensiero sufico è Jalâl âlDîn Rûmî, il «Dante Alighieri delle genti turche», considerato «il massimo pensatore e poeta mistico di tutta l’umanità» (Einstein). Nel libro ne vengono presentate le citazioni più significative, tratte dalla sua vasta opera; ad esse fa poi seguito una miriade di pensieri dovuti ai più eminenti Maestri del Sufismo, dal IX secolo ai giorni d’oggi.

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