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La Religione Babilonese

La Religione Babilonese

Autore/i: Bottéro Jean

Editore: Sansoni Editore

prima edizione, introduzione dell’autore, traduzione di Sergio Picchioni.

pp. 176, ill. b/n f. t., Firenze

La religione dei Semiti della Mesopotamia si fondò su una remotissima tradizione sumerica, secondo la quale il Divino era disseminato in numerose divinità antropomorfe che esercitavano la loro azione nell’ambito dei fenomeni naturali e il cui culto era di carattere strettamente locale. Venuti a contatto con essa, i Semiti non sentirono il bisogno di modificarne basilarmente le forme, ma le impregnarono di uno spirito nuovo ispirato a una profonda religiosità. Consci della grandezza del Divino, del suo potere assoluto e della sua attiva presenza nel mondo, essi arricchirono le precedenti concezioni religiose e, sul modello dell’amministrazione reale, organizzarono il loro pantheon secondo un ordine gerarchico che tendeva alla monarchia. In tal modo, soli fra tutti i popoli dell’antichità e assai prima dei Greci (che per questo aspetto dipesero forse da loro), edificarono un coerente sistema politeistico. D’altra parte, l’assiduo studio del mondo e soprattutto degli astri, con la rivelazione di un ordine dell’universo di una mirabile perfezione, li rese capaci di trasferire questi nuovi dati nella sfera religiosa, cosicché essi giunsero a concepire il Divino in termini di trascendenza e il suo dominio sul mondo sotto l’aspetto di una azione eterna e universale, fondando in tal modo una vera religione scientifica nella quale la fede si arricchiva delle scoperte della ragione e la cui importanza è attestata dall’influsso esercitato sulla religione e sul pensiero ellenico e, attraverso quest’ultimo, sulla nostra stessa civiltà.

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