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La «Morte dell’Arte» e l’Estetica

La «Morte dell’Arte» e l’Estetica

Autore/i: Formaggio Dino

Editore: Società Editrice Il Mulino

introduzione dell’autore.

pp. 308, Bologna

È stato detto a ragione che, in quanto scienza teoretica di principio razionale ed universale, l’Estetica può uscire dalla sua preistoria solo nella misura in cui essa si fa consapevole della autonomia di campo, soprattutto dinanzi alla critica letteraria o a quella artistica. Il contributo di Formaggio a questa difficoltà sta nell’aver compreso come l’unica autonoma legge a fondamento di ogni esperienza artistica assurga per la prima volta a consapevolezza filosofica attraverso la teoria hegeliana della «morte dell’arte», in quanto «morte-ricominciamento». Questo libro dunque, che nasce come riedizione di saggi ormai introvabili con l’aggiunta di parti inedite, non vuole essere altro che una testimonianza: la testimonianza di una lunga ricerca estetico-filosofica che rende omaggio all’opera di Husserl e Dewey, ma soprattutto all’indimenticabile insegnamento di Antonio Banfi.

Dino Formaggio insegna Estetica nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Milano. E autore di numerose opere, tra le quali possono essere ricordate «Fenomenologia della tecnica artistica» (1953), «L’idea di artisticità» (1962) e «Arte» (1973).

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Introduzione. – Parte prima. – Questione prima: la disputa sulla «morte dell’arte». – Appendice: le antinomie romantiche e l’arte contemporanea. – Parte seconda. – Intermezzo documentario: l’Estetica e la ricerca filosofica. – Parte terza. – Questione seconda: l’interrogazione dell’Estetica.

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