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La Mistica della Femminilità

La Mistica della Femminilità

Il libro del movimento per la liberazione della donna americana: una denuncia dell’oppressione ideologica, della scuola dell’autodisprezzo, del lavoro senza futuro, dell’imbonimento sessuale, della casa-confino.

Autore/i: Friedan Betty

Editore: Edizioni di Comunità

terza edizione, prefazione dell’autrice, traduzione dall’inglese di Loretta Valtz Mannucci.

pp. 368, Milano

Ci sono libri che per una fortunata combinazione di circostanze fanno epoca: «La mistica della femminilità» è fra questi. Uscito proprio in quel momento in cui ebbero inizio i sit-ins nel Sud, le marce su Washington, il risveglio politico e sociale degli studenti, esso ha dato il via ad un movimento per la liberazione della donna che ha ripreso, dopo decenni di silenzio e oblio, il tema dell’emancipazione femminile. Con quest’opera la Friedan dimostra che negli Stati Uniti la posizione della donna è sostanzialmente la stessa dell’Ottocento. Solo per un brevissimo periodo tra le due guerre mondiali la donna americana aveva manifestato l’aspirazione ad una vita professionale e civica paritaria. Con gli anni quaranta questa spinta, entrata in conflitto con il clima culturale dominante, con le esigenze dell’economia e con le stesse scelte politiche di fondo del paese, dapprima si arresta e poi si spegne, lasciando come unica traccia delle aspirazioni abbandonate un diffuso senso di insoddisfazione e d’angoscia nelle donne delle generazioni più giovani. Quest’insoddisfazione e quest’angoscia non trovano sollievo nelle consolazioni offerte dalla stampa di massa, femminile e non, negli inviti e nei bisogni sostitutivi proposti dalla pubblicità, nella quasi ossessiva dedizione all’allevamento dei figli, nella puntigliosa ricerca di una vita sessuale «ideale».
L’economia americana del dopoguerra non può riassestarsi e svilupparsi senza una donna immatura, insicura e intimamente convinta della propria inferiorità. A sostegno di questa visione autolesionista operano non solo i mezzi di comunicazione, ma anche la scuola di tutti i livelli.
Ma, a prescindere dal valore umano che avrebbe l’inserimento paritario della donna nella vita sociale, politica ed economica, e dai vantaggi psicologici che una simile liberazione comporterebbe per lei e per i suoi familiari, solo con la valorizzazione della donna sarebbe possibile prospettare il soddisfacimento del bisogno di competenze professionali che ha la società americana e il mantenimento della sua posizione di leadership mondiale.
La Friedan invita la classe dirigente maschile ad aprire la strada alle donne in tutti i campi, e lancia un appello alle donne americane di ogni età affinché si organizzino per esigere provvedimenti che garantiscano il pieno diritto all’eguaglianza.

Betty Friedan, allieva di Koffka, uno dei fondatori della psicologia della Gestalt, ha partecipato ai primi esperimenti di dinamica di gruppo sotto la direzione di Kurt Lewin, per lavorare infine nel campo della psicologia clinica e nella ricerca applicata in scienze sociali. Attiva pubblicista, ha fondato nel 1966 la NOW (National Organization for Women), la prima delle organizzazioni che si occupano oggi della questione femminile.

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