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La Grande Caterina

La Grande Caterina

Autore/i: Troyat Henri

Editore: Rusconi

carte geografiche di Riccardo Orsolano, traduzione dal francese di Gabriella Ernesti.

pp. 588, tavv. b/n f.t., Milano

Caterina la Grande (1729-1796), zarina di tutte le Russie, è diventata un personaggio leggendario: fu considerata di volta in volta un capo di Stato illuminato e una despota, protettrice di filosofi e Messalina.
Henri Troyat, accademico di Francia, romanziere popolare anche in Italia, ha ricostruito in questa avvincente biografia, che ha vinto il Prix des Ambassadeurs e ha ottenuto in Francia un clamoroso successo, la vera personalità di Caterina. Ed era il più indicato a realizzare questo ambizioso progetto, perché, nato in Russia e poi emigrato con i genitori a Parigi dopo la rivoluzione, è uno studioso autorevole della civiltà e della cultura del proprio paese d’origine, come testimoniano altre sue biografie dedicate a Puškin, Dostoevskij, Tolstoj, Gogol’.
Caterina non era russa, bensì figlia di un duca tedesco minore, e tale origine informerà costantemente la sua vita pubblica e privata. Alla morte del marito, Pietro III, vittima di una congiura a cui non fu probabilmente estranea, si appropriò del trono che sarebbe dovuto passare al figlio Paolo e, diventata zarina, si mostrò ben presto dominata da due passioni: l’ambizione e la dissolutezza. Le si attribuirono ventuno favoriti, fra cui Orlov e Potèmkin, che esercitarono anche una grande influenza politica. Amica di Voltaire e di Diderot, si presentò come una sovrana illuminata, ma si guardò bene dall’abolire la servitù della gleba. Favorì, anzi, i nobili, conservando loro non pochi privilegi e vessando i contadini. Accettò, per opportunismo, la fede ortodossa, ma non v’è traccia in lei dello slancio di fede dei russi. Quanto al suo conclamato illuminismo, fu per lei come una piacevole evasione intellettuale, una specie di “viaggio all’estero”.
Despota, dunque, poco illuminata, fu, tuttavia, una grande artefice della potenza della Russia, che grazie a lei accrebbe l’influenza in Europa e proseguì la sua espansione verso il Baltico e il Mar Nero.
Troyat ripercorre la vita della Grande Caterina inquadrandola nel contesto della Russia del tempo senza sovrapposizioni ideologiche, intento a offrirci con la sua straordinaria abilità narrativa una immagine fedele del personaggio al centro di una grande corte di comprimari politici ed erotici.

Henri Troyat è nato a Mosca nel 1911. Emigrato a Parigi con la famiglia dopo la rivoluzione e naturalizzatosi francese, è accademico di Francia dal 1959.
Studioso autorevole della civiltà e della cultura russe, ha pubblicato le biografie di Puškin, Dostoevskij, Tolstoj, Gogol’. Ha scritto alcuni grandi cicli narrativi: Les Semailles et le Maissons (5 volumi, Plon, Parigi); Les Eygletière (3 volumi, Flammarion, Parigi); La Lumière des juste: (5 volumi, Flammarion, Parigi); Les Héritiers de l’avenir (3 volumi, Flammarion, Parigi); Tant que la Terre durera (3 volumi, La Table Ronde, Parigi).
Ha conseguito il Prix du roman populiste per il romanzo Faux four (1935); il Premio Goncourt per il romanzo L’Araigne (1938); il Premio Louis Barthou dell’Académie francaise per l’insieme della sua opera.

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