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La Forza di Amare

La Forza di Amare

Autore/i: King Martin Luther

Editore: SEI – Società Editrice Internazionale

edizione italiana a cura e presentazione di P. Ernesto Balducci, prefazione dell’autore, .

pp. 276, 1 tavv. b/n f.t., Torino

Questo libro di Martin Luther King, premio Nobel per la Pace 1964 e martire dell’integrazione razziale († 4 aprile 1968), risponde a una comune ansiosa richiesta interiore.
Sono meditazioni profonde, ragionate ed elaborate da alcune massime evangeliche, che riflettono le responsabilità del credente davanti alla realtà di oggi, i suoi diritti ed i suoi doveri non solo come cristiano, ma come uomo, conformemente anche alle coraggiose ed illuminate risposte date dal Concilio Ecumenico Vaticano II.
Il problema negro è la molla che ha dettato la maggior parte delle pagine del libro. È un messaggio spirituale ricco di nobili intenti, di doveri da rispettare, e primo fra tutti l’obbligo morale del cristiano di alimentare la speranza di una futura totale integrazione nel genere umano. Ciò significa coscienza delle proprie responsabilità di oggi e delle limitatezze di ieri: riconoscimento dei diritti civili ai negri da una parte, e resistenza non violenta dall’altra. Quindi abbattimento delle antiche barriere di privilegi, preconcetti, presunzioni, perché la vera fratellanza predicate da Cristo è amore puro, non già una sterile imposizione di “tolleranza”.
Molto efficace a questo riguardo la profonda concezione della vita, cristianamente intesa dall’autore in tre dimensioni: nella profondità come amore di se stessi, nell’ampiezza come amore del prossimo, nell’altezza come amore di Dio.
Perché soltanto col raggiungimento di una vita veramente completa è la realizzazione dell’essenza dell’uomo, della propria perfezione.
Un libro schietto, profondamente semplice ed ispirato, tutto da meditare.

Martin Luther King, nato il 15 gennaio 1929 ad Atlanta, capitale della Georgia (U.S.A.), e tragicamente assassinato il 4 aprile 1968, è stato il leader dell’Associazione per il progresso della gente di colore.
Conseguite le lauree di teologia e filosofia, gli venne affidato nel 1954 il ministero pastorale di una Comunità Battista di Montgomery, nell’Alabama.
Quando scoppiarono i primi incidenti fomentati dall’odio razzista, egli si eresse a difensore dei diritti civili della sua gente ideando una Lega Cristiana del Sud, per la quale promosse dimostrazioni pacifiche e pubblici convegni.
Nel 1956 organizzò una protesta contro la segregazione dei posti sui pubblici mezzi di trasporto; nel 1962 combatté una strenua lotta legale contro l’ostruzionismo dei bianchi che impedivano allo studente Meredith l’entrata all’Università del Mississippi; nel 1963, infine, ideò la famosa “Marcia dei 250.000 su Washington”, per ottenere l’approvazione del Congresso al progetto di legge presentato da Kennedy sulla parità dei diritti civili.
I suoi volumi: Marcia verso la libertà e Perché non possiamo attendere e una bellissima lettera scritta dalla prigione di Birmingham, contribuirono ad attirargli ampi consensi e concreti appoggi internazionali. Nel 1964 gli fu conferito all’unanimità il Premio Nobel per la Pace. Venne barbaramente assassinato a Memphis (Tennessee), dove si era recato a preparare una grande manifestazione non violenta di protesta antirazzista.
Il suo contributo per la causa della libertà umana ha avuto e avrà certo un peso sempre più rilevante nella vita dei popoli civili.

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