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La Fenomenologia del Mondo Sociale

La Fenomenologia del Mondo Sociale

Titolo originale: Der sinnhafte Aufbau der sozialen Welt

Autore/i: Schütz Alfred

Editore: Società Editrice Il Mulino

prima edizione, introduzione all’edizione italiana di Enzo Melandri, prefazione dell’autore, prefazione alla seconda edizione di Ilse Schütz, traduzione di Franco Bassani.

pp. XXV-374, Bologna

Questo libro, che sta fra la filosofia e la sociologia, è ormai un classico della sociologia contemporanea, senza essere un trattato di sociologia. È piuttosto un trattato sopra i fondamenti che rendono comprensibile intersoggettivamente, quindi significativo, I agire sociale. La dottrina del significato riprende la fenomenologia di Husserl, quella dell’agire sociale la sociologia comprendente di Max Weber. Nella riproposizione americana della sociologia comprendente, valga per tutti Parsons e la sua teoria dell’azione sociale, ha nettamente prevalso l’interpretazione funzionalistica del pensiero di Weber, la quale riduce la sua nozione del «comprendere» al solo aspetto della razionalità secondo il fine. Ora, benché Weber abbia ammesso anche altri aspetti della razionalità dell’agire (per es. secondo il valore, indipendentemente da ogni considerazione strumentale), l’interpretazione in chiave funzionalistica è apparsa finora giustificata dall’enfasi sul rapporto mezzi-fini che fin dagl’inizi ha caratterizzato la sociologia comprendente. In fondo Weber fonda la comprensione intersoggettiva dell’agire sociale sulla sua razionalità pratica, e non viceversa la razionalità sulla comprensione. Poco importa che poi egli ammetta una «praxis» comprensibile al di fuori del rapporto mezzo-fine: non si tratta che di una concessione, forse allo psicologo, certamente allo storico che coesistono in lui irrisolti. A questo punto interviene Alfred Schütz, e dimostra che le questioni lasciate in sospeso da Weber si possono risolvere riproponendo in chiave fenomenologica (in particolare l’«intersoggettività trascendentale» di Husserl) il problema del significato della comprensione intersoggettiva in generale, di cui quello della razionalità secondo il fine, tecnico o funzionale, non è che un caso particolare. Il problema del comprendere richiede quindi che se ne chiarisca prima il significato che la eventuale razionalità pratica. Oggi in America anche il pragmatismo è in crisi. Le questioni della società, per quanto pratiche, non si risolvono semplicemente agendo. Bisogna pure pensarci, riflettere sul loro significato, sul senso che esse hanno in un contesto intersoggettivo Questo lavoro di Schütz è il suo capolavoro. Esso apparve in Germania nel 1932, emigrò poi in America col suo autore e fu tradotto, ma per risorgere veramente solo negli anni ’60. Oggi è dall’America che ritorna in Italia. Per rispetto all’autore e alla grande tradizione di cultura mitteleuropea lo si presenta tradotto dall’originale tedesco.

Alfred Schütz, nato a Vienna nel 1889, studiò giurisprudenza e scienze sociali sotto la guida di Ludwig von Mises, Othmar Spann e Hans Kelsen. Su invito di Husserl collaborò, a Friburgo, al lavoro di ricerca di un gruppo di studiosi di fenomenologia. Per la minaccia dell’occupazione nazista lasciò l’Austria e si stabilì negli Stati Uniti. Nel 1939 ottenne un incarico alla New School for Social Research, dove insegnò fino al 1959, anno della sua improvvisa scomparsa. Fu tra i fondatori della rivista» Philosophy and Phenomenological Research». Oltre al volume che qui presentiamo è autore di un’opera in tre volumi «Collected Papers», apparsa postuma (L’Aia, 1962-66), e di «The Structure of thè Life World», anch’essa pubblicata postuma, a cura di Thomas Luckmann.

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Argomenti: Psicologia, Sociologia,

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