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La Fede Ortodossa

La Fede Ortodossa

Autore/i: Di Damasco Giovanni

Editore: Edizioni Zara

prima edizione, cura e introduzione di Alberto Siclari, traduzione di Serena Rinaldi, in copertina Andrej Rublëv «Trinità» 1411 circa.

pp. 264, Parma

L’autore de La fede ortodossa, Giovanni, considerato il più grande teologo della sua età, nacque a Damasco, centro del califfato omàyyade, fra il 650 e il 675. In una regione, quindi, la Siria, da tempo immemorabile crogiolo di culture e fedi diverse, nella quale al potere di Bisanzio si era di recente sostituito quello degli Arabi, la cui religione e la cui lingua si venivano affiancando e si ponevano in diretta concorrenza con la cultura greca e con il Cristianesimo. La realtà religiosa del suo mondo era particolarmente complessa. Alla conquista gli Arabi non facevano seguire la conversione coatta: i una condizione di sudditanza e contro il pagamento di uno specifico tributo. Cristiani, Ebrei e Zoroastriani erano liberi di praticare i rispettivi culti. Il problema della convivenza delle diverse fedi era inoltre ulteriormente complicato dall’esistenza, in seno alla cristianità, di chiese come la monofisita-giacobina di Siria, la monofisita-copta d’Egitto, la diofisito-nestoriana di Persia. Ai loro contrasto si venne infine ad aggiungere, dal 726, quando l’Imperatore Leone III Isaurico ordinò la distruzione di tutte le immagini sacre, la lotta, che turberà la vita della Chiesa e susciterà nell’Impero bizantino gravi sconvolgimenti politici e sociali per oltre un secolo, tra fautori e oppositori dell’iconoclastia. Giovanni, come risulta dalle sue opere, ha partecipato attivamente al dibattito teologico dell’epoca, difendendo l’ortodossia del Cristianesimo contro avversari interni ed esterni e opponendosi in modo deciso agli iconoclasti. La sua esistenza si chiuse attorno al 750, quando anche il dominio degli Omàyyadi, che avevano fatto della Siria la loro roccaforte, stava venendo meno.

La più conosciuta fra le opere del Damasceno, e certamente la più apprezzabile per ricchezza di materiale e forza di sintesi, è la trilogia nota come Fonte della conoscenza, che comprende, nell’ordine, i Capitoli filosofici (o Dialettica), il Libro sulle eresie e L’esposizione della fede ortodossa. Quest’ultima, dei tre scritti di gran lunga il più rilevante, è centrata naturalmente su Dio e sul Mistero della salvezza, ma dà spazio anche a tematiche antropologiche, psicologiche e cosmologiche. Jugie l’ha considerata un’ampia spiegazione del simbolo Piceno-costantinopolitano, ma ha fatto anche rilevare che in essa vi soltanto qualche cenno alla Chiesa e che i capitoli sul mondo e sull’uomo dipendono in gran parte dalle conoscenze filosofiche e naturalistiche dell’epoche.
Assieme alla Dialettica e al libro sulle eresie, costituisce in effetti una sorta di manuale enciclopedico della cultura del mondo del damascano. La natura composita dell’opera, del tutto dipendente dalla tradizione e probabilmente costruita con l’aiuto florilegi del tipo della Dottrina Patrum, non permette una valutazione precisa del contributo personale di Giovanni sotto il profilo linguistico-letterario; in ogni caso, essa è caratterizzata dal nitore del disegno, dalla sobrietà dello stile e dalla chiarezza e semplicità del linguaggio.

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