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La Fanciulla e l’Eroe – Estetica e Mito in Freud

La Fanciulla e l’Eroe – Estetica e Mito in Freud

Autore/i: Salza Fulvio

Editore: Borla

introduzione dell’autore.

pp. 128, Roma

Questo esame dei principali scritti “estetici” di Freud, pur non proponendone un’impossibile interpretazione junghiana e rilevando, anzi, il diverso modo di funzionare del meccanismo simbolico freudiano nei confronti di quello di Jung, intende tuttavia mostrare quali potenti “archetipi” (Ur-Vater, Grande Madre, eroe, kore, straniero inquietante, androgino, ecc.), animino l’immaginario teorico di Freud e ne accompagnino (attraverso la ricerca delle loro configurazioni, delle loro “elaborazioni” storiche) il tentativo di rispondere ad una domanda, quasi informulata, sulla naturalità o innaturalità del destino umano.

Fulvio Salza è nato a Saluzzo (Cuneo) nel 1949. Lavora come ricercatore presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino, in cui, dal 1991, ha tenuto corsi di Estetica. Ha pubblicato La tentazione estetica.
Jung, l’arte, la letteratura
(Roma, Borla 1987), e altri saggi di estetica e di psicoanalisi dell’arte.

In copertina: bassorilievo su pietra calcarea proveniente dal Tell el Amarna, e risalente al 1360 circa avanti Cristo, si trova attualmente al Museo egiziano del Cairo. Vi si vede Akhenaton, seduto di fronte a Nefertiti, che offre la propria figlia ai raggi di vita dispensati da Aton.
Questi è il dio del Sole, che il faraone ha innalzato al rango di divinità suprema dell’Egitto, al posto di Amon.

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