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La Dimensione Libertaria di P.-J. Proudhon

La Dimensione Libertaria di P.-J. Proudhon

Un approccio alla complessa tematica sociale e politica di P. J. Proudhon attraverso la lettura critica di passi significativi da «la Creazione dell’Ordine nell’Umanità» a «Teoria della Proprietà»

Autore/i: Proudhon Pierre-Joseph

Editore: Città Nuova Editrice

unica edizione, cura di G. D. Berti, premessa di di G. M., introduzione dell’autore.

pp. 244, Roma

Si può parlare oggi di una riscoperta di Proudhon? Se si riflette sugli esiti storici del socialismo marxista, tale riscoperta si impone quasi naturalmente. Chi più di Proudhon ha cercato appassionatamente una terza via fra comunismo e capitalismo, una via che salvando i presupposti di una secolare critica del capitalismo, facesse salve le libertà individuali senza venir meno all’uguaglianza sociale?
In questo volume si cerca di ripercorrere le principali tappe di tale ricerca al fine di individuare il fondamentale nucleo teorico che la motiva. Viene così evidenziato il riconoscimento proudhoniano dell’autonomia della politica, la cui teorizzazione comporta una coniugazione del socialismo con la democrazia liberale. Soprattutto viene evidenziata la conseguente minimizzazione del potere che, se portata alle sue logiche conseguenze, sfocia fatalmente in una concezione libertaria della società.
Con questi presupposti si vuole ricostruire pure il significato storico della strategia autogestionaria indicata dal pensatore francese. Essa può definirsi come il tentativo di realizzare una socializzazione dell’economia attraverso il mantenimento di un sistema di libero scambio, vale a dire una sintesi fra l’istanza socialista e la logica di mercato. Di fronte al fallimento storico dei socialismi fondati sulla statalizzazione dei mezzi di produzione e sulla pianificazione centralizzata, la via proudhoniana, tendente a mantenere la correlazione fra democrazia politica e democrazia economica, merita una rilettura attenta e problematica. Questo studio vuole essere un contributo per un approccio Critico al pensiero di Pierre-Joseph Proudhon.

Giampietro Domenico Berti (1943) è ricercatore Presso l’Istituto di storia medievale e moderna dell’Università di Padova. Ha pubblicato
vari saggi su autori anarchici e in genere sulla storia dell’anarchismo e del pensiero libertario.

La collana IDEE si propone di offrire – mediante una lettura critica diretta di testi essenziali, e con impostazione interdisciplinare – un panorama delle principali idee, sistemi ed opere che formano i più importanti punti di riferimento della cultura e del pensiero contemporaneo. Pensatori e scuole del passato non sono trascurati, ma si cerca di scoprire, attraverso il loro cammino, le radici della nostra situazione, che pone domande ed interrogativi nuovi.

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Premessa

  • Introduzione
  • Il metodo
  • I fondamenti sociologici
  • La critica della proprietà
  • La critica del comunismo come critica della proprietà
  • I fondamenti «neutri» dell’antinomia
  • Critica del potere politico
  • L’autoemancipazione
  • Il socialismo come superamento storico del liberalismo
  • La società autogestita
  • Cenni biografici
  • Nota bibliografica

Testi

I. Dialettica seriale

  • I fondamenti filosofici del pluralismo
  • Una dialettica seriale è impossibile? Progressi compiuti in questa direzione

II. Critica dell’assoluto

  • I fondamenti filosofici del pluralismo

III. La forza collettiva

  • Del potere sociale, considerato in se stesso
  • Della appropriazione delle forze collettive, e della corruzione del potere sociale

IV. La ragione collettiva

  • La ragione pubblica, condizione e fondamento della fede pubblica

V. Critica del principio di autorità

VI. La critica dello Stato

  • Della natura dello Stato
  • Dello scopo o dell’oggetto dello Stato
  • Di una destinazione ulteriore dello Stato

VII. La critica al comunismo e all’individualismo

VIII. L’ideale della comunanza è l’assolutismo

  • La comunione deriva dall’economia politica
  • Definizione di ciò che è proprio e di ciò che è comune
  • Posizione del problema comunista
  • La comunione prende il suo fine per il suo principio
  • La comunione è impossibile senza una legge di riparto, ed essa perisce mediante riparto
  • La comunità è impossibile senza una legge d’organizzazione e perisce mediante l’organizzazione
  • La comunità è impossibile senza la giustizia, e perisce per la giustizia
  • La comunanza eclettica, inintelligente e inintelligibile

IX. Lo Stato secondo i comunisti

X. La teoria della giustizia

  • Realismo della Giustizia – La trascendenza e l’immanenza

XI. La teoria del federalismo

  • Posizione del problema politico – Principio di una soluzione
  • Come affiora l’idea della federazione

XII. Il regime politico federale

XIII. Critica della proprietà e rivalutazione della proprietà

  • Conclusioni

XIV. La teoria del mutualismo
XV. L’emancipazione operaia

Note all’introduzione
Note ai Testi
Indice dei nomi

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