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La Dea Bambina

La Dea Bambina

Il culto della Kumārī e la regalità in Nepal

Autore/i: Letizia Chiara

Editore: FrancoAngeli

prefazione di Romano Mastromattei, nota e introduzione dell’autrice.

pp. 256, 20 tavv. b/n, Milano

Seduta immobile su un trono, vestita di rosso, truccata e ingioiellata, con un grande terzo occhio disegnato sulla fronte, una bambina di pochi anni riceve l’omaggio del re e di centinaia di devoti; la Kumari, la dea vivente del Nepal, lascia la casa dei suoi genitori per vivere in un palazzo tra regole e culti quotidiani, feste e visite di devoti, fino a quando l’arrivo della pubertà non la riporterà alla vita di una ragazza ordinaria e un’altra bambina prenderà il suo posto.
Nel giorno della sua festa, la Kumari viene portata in braccio dai suoi attendenti fino ad un imponente carro sul quale percorre le vie di Kathmandu tra folle di devoti. Al termine della processione, la dea bambina segna la fronte del re, e gli pone una ghirlanda di fiori attorno al collo, confermando con questo rito il mandato annuale del re a governare il paese. È proprio in questo giorno, nell’anno 1768, che il re di Gorkha scelse di attaccare Kathmandu e ricevette la benedizione annuale della Kumari al posto del re in fuga. L’azione rituale della Kumari conferì legittimità alla nuova dinastia.
La Kumari è profondamente legata al re e alla legittimità del potere: nel mito si legge come ella sia l’incarnazione della dea Taleju, divinità di lignaggio degli antichi re Malla e simbolo del potere della loro dinastia. La stretta relazione tra il re del Nepal e le dee Kumari e Taleju affonda le radici nelle dinastie medievali dei Malla e si è mantenuta sotto diverse forme fino al giorno d’oggi. Il presente studio indaga la natura della relazione tra il re e queste dee, in un viaggio all’interno della complessa e ricca cultura newar della valle di Kahtmandu.

Chiara Letizia laureata e perfezionata in Storia delle religioni all’Università “La Sapienza”, si occupa di etnologia del Nepal dal 1996. Dopo aver ottenuto in Francia un DEA in Ethnologie et Sociologie Comparative all’Università di Paris X (Nanterre), ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Storia religiosa con una tesi sui pellegrinaggi alle confluenze sacre dei fiumi in Nepal, svolgendo numerose ricerche sul campo in Nepal e in India. Membro del Progetto “Identità/pericolo. Documentare, ricostruire” diretto dal prof. Romano Mastromattei, e membro del Progetto di ricerca Everest-K2-Cnr “Tradizione e innovazione: itinerari dell’identità religiosa in Himalaya” diretto dal dr. Martino Nicoletti, è autrice di diversi articoli scientifici sui culti della valle di Kathmandu.

 

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Romano Mastromattei , Prefazione
Nota dell’autrice
Introduzione
Il fenomeno Kumari
(Selezione della Kumari; Intronizzazione della Kumari; Culto della Kumari; Squalifica di una Kumari; Il simbolismo del sangue; Le molte Kumari; Kumari Jatra; La relazione tra la Kumari e la dea Taleju; Un’ipotesi di ricerca)
I re Licchavi
(Fonti per la storia nepalese; I primi documenti del termine “Nepal”; Una dinastia precedente i Licchavi: i Kirata; Il periodo Licchavi: i Licchavi in India; I Licchavi in Nepal; Il potere dei nobili di corte: gli Abhira Gupta; La dipendenza dal Tibet; Alcuni aspetti del periodo Licchavi; Kumari e Taleju nel periodo Licchavi; Il “periodo di transazione”; Alcuni aspetti del periodo di transazione; Kumari e Taleju nel periodo di transazione)
I re Malla
(Origini dei re Malla; Il primo periodo Malla: il più antico documento della Kumari; Il Nepal prima dell’ascesa di Staiti Malla; Il regno di Staiti Malla: la comparsa della dea tutelare Manesvari; Le origini di Staiti Malla; I tre regni; La fine dei regni Malla; Alcuni aspetti del periodo Malla; Taleju e Kumari nel periodo Malla)
La funzione della Kumari e di Taleju nel periodo Malla
(Distinzione tra divinità vegetariane e divinità che devono sangue; Distinzione tra r astradevata e istadevata ; Il mantra di Taleju; Il tantrismo: la relazione individuale tra dio tantrico e devoto e l’emancipazione dai Bramani; I Karmacarya; Conclusioni)
La divinità tutelare
(Il lignaggio ( phuki ); Il digu dyah e la sua festa: Devali; L’ agã dyah : il dio di linguaggio delle altre caste; Le divinità di lignaggio e le dee Astamatrka; Divisione del lignaggio; L’iniziazione tantrica ( diksa ); Taleju come agã dyah ; Staiti Malla e la dea del lignaggio; L’origine tantrica delle Kumari)
La Kumari e le donne del lignaggio
(Le feste che comportano l’esclusione delle donne; L’esclusione delle donne e la presenza di bambine impuberi; La connessione tra Kumari e Taleju: il lignaggio; La Kumari come donna “sposata”; Il rito ihi ; La Kumari e una qualsiasi bimba nepalese; Una ragazza sempre pronta per un matrimonio che non può avvenire; L’asvamedha e la funzione della Kumari)
La Kumari buddista
(Un’”anomalia” o un “paradosso”; Alcuni cenni sulle categorie; Un “sincretismo”; La preminenza del rito; Il buddismo in Nepal; Gli Sakaya e i Vajracarya; Un buddismo degenerato?; Il rito di iniziazione bare chuyegu ; Divinità nel baha ; La connessione della Kumari con i lignaggi buddisti; L’adozione di un culto buddista in funzione anti-brahmanica; Il buddismo e la realtà)
La Kumari e Taleju: multiformi regali nel corso dei secoli
(Le finalità di Staiti Malla; Le finalità del re Pratap Malla; Jayaprakas Malla e il Kumari Jatra; La dinastia Sah; La funzione attuale della Kumari)
Appendice
(Le caste Newar; Ere e calendario; La festa di Dasai; Indra Jatra).

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Argomenti: Culti, Cultura, Oriente, Riti,

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