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La Casa dell’Oppio

La Casa dell’Oppio

Autore/i: Su Tong

Editore: Edizioni Theoria

traduzione dal cinese e cura di Rosa Lombardi

pp. 112, Roma

La casa dell’oppio è l’affresco della lenta, inesorabile autodistruzione di una famiglia di un villaggio del Sud, del suo crollo fisico e morale, dietro al quale si intravede, come attraverso un pannello schermato, il crollo di una parte della civiltà cinese nei primi anni del secolo. Perversione sessuale, deformità, lussuria, ferocia e impotenza, corruzione. Su Tong affonda la lama in una materia in via di decomposizione, nel sangue marcio di un ambiente chiuso come una serra attorno a un padre-padrone coltivatore di oppio e alla sua famiglia: una moglie ex prostituta che mette al mondo un figlio nato da una relazione con un servo, un figlio idiota Ossessionato dalla fame e dall’omicidio, un fratello malato di sifilide. Su tutto l’odore forte e inebriante dei papaveri da oppio che dànno alla famiglia quella ricchezza contaminata che è all’origine del senso del peccato e di espiazione che pervade l’intero libro. Romanzo cupo e sanguigno, scritto con una tecnica narrativa di straordinario pathos, con lo scrittore che indossa di volta in voltai panni dei diversi personaggi in un crescendo che va dal monologo interiore, all’invettiva, al discorso Onirico, a un realismo spietato e spettrale, La casa dell’oppio è, come gli altri romanzi di Su Tong, ambientato nel passato pre-rivoluzionario, in un décor al tempo stesso fatiscente e sensuale dietro cui si intravede però, come in un improvviso balenio accecante, una delle ossessioni forti della cultura cinese di sempre: la stirpe, la famiglia, gli antenati, le generazioni e la storia che passa sopra di esse con la violenza distruttrice di un uragano.

Su Tong vive a Nanchino, in Cina, e ha 33 anni. È considerato il miglior scrittore della generazione post-rivoluzionaria. Autore molto letto in Cina, deve il suo successo in Europa alla pubblicazione del romanzo Mogli e concubine (Theoria, due edizioni) da cui il regista Zhang Yimou ha tratto il film Lanterne rosse. Theoria ha anche pubblicato il racconto lungo Cipria.

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