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Io Credo?

Io Credo?

«C’è un momento in cui provo un grande imbarazzo: quando mi alzo per recitare il Credo.»

Autore/i: Parazzoli Ferruccio

Editore: Edizioni Piemme

prima edizione, in sovracoperta: Michelangelo, Studio per il Cristo Risorto (1536 ca.), Londra, British Museum, foto di copertina di Adriano Alecchi.

pp. 224, Casale Monferrato (AL)

«C’è un momento durante la messa in cui provo un grande imbarazzo: quando mi alzo per recitare il Credo», è la confessione, onesta fino allo scandalo, che apre le pagine di questo libro. Quanti sono i cristiani che credono letteralmente alle verità affermate nel Credo? Eppure, ogni domenica, in piedi, le proclamano ad alta voce. Ma che cosa è davvero possibile credere, e come? Ha inizio un’indagine serrata condotta sulle tracce di quella teatrale messa in scena di un dramma che vorrebbe Dio stesso come regista: dalla caduta di Adamo alla scandalosa tragedia del Golgotha. «Isacco condotto al macello, Gesù condotto alla croce. Se c’è davvero bisogno di una vittima da sacrificare la mia ribellione giunge fino al rifiuto della salvezza», scrive l’autore. Ai passi del Nuovo e dell’Antico Testamento si mescolano e contrappongono le voci della rivolta metafisica da Camus a Dostoevskij a Nietzsche. Ma, soprattutto, si aprono i capitoli luminosi e sorprendenti in cui due allegri “maestri morti” indicano la via, semplice e universale, che conduce alla verità oltre i limiti ella ragione e del linguaggio umani, fino alla scoperta del gioioso mistero di Dio. Scrupolosamente condotto sul testo del Credo così come è commentato nel nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica, Io credo? Si fa portavoce di una crescente esigenza laica di religiosità, anche se rispettoso, ma non dipendente, della tradizione Cattolica.

Ferruccio Parazzoli è nato a Roma nel 1935. Dal 1984 al 1993 ha diretto gli Oscar Mondadori di cui oggi è consulente editoriale. Ha pubblicato il suo primo romanzo O città o Milano, Coines Edizioni, nel 1976. Il secondo romanzo Il giro del mondo (Bompiani, 1977, “Premio Selezione Campiello”), storia di un prete ai limiti di un’oscura santità, prelude, per tematiche al suo ultimo romanzo Il Tempo in Villa (Longanesi, 1994, “Premio Elba”, “Premio Frontino-Montefeltro”). Sono seguiti i romanzi: Carolina dei miracoli (Rusconi, 1979); Uccelli del Paradiso (Mondadori, 1982, “Premio Selezione Campiello”); Il giardino delle rose (Rizzoli, 1985, “Cinquina Premio Strega”); Vigilia di Natale (Rizzoli, 1987); 1994. La nudità e la spada (Mondadori, 1990) romanzo avveniristico che ha suscitato scalpore e polemiche; La Strega e il presidente (Mondadori, 1992). Il volume di racconti Il barista è sempre pallido (Mondadori, 1991) ha vinto i “Premio Basilicata”, Indagine sulla crocefissione (Rusconi, 1982, prefazione di Mario Pomilio), tra il Saggio e la narrativa teologica, è stato riproposto, dopo dieci anni, in edizione ampliata nel 1992 dalla San Paolo Edizioni.

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