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Introduzione alla Neuropsicologia

Introduzione alla Neuropsicologia

Autore/i: Hecaen Henri

Editore: Bulzoni Editore

introduzione dell’autore, traduzione di Eliana Stefanelli.

pp. 436, nn. illustrazioni b/n, Roma

Dall’introduzione dell’autore:
«La neuropsicologia è la disciplina che tratta le funzioni mentali superiori nei loro rapporti con le strutture cerebrali. È fondata sullo studio delle turbe comportamentali sopraggiunte dopo la lesione di queste strutture a causa della malattia (neuropsicologia umana) o dopo le loro modificazioni sperimentali (neuropsicologia animale).
La neuropsicologia umana si divide a sua volta secondo che il suo campo di studio riguardi l’adulto o che si interessi delle anomalie acquisite delle funzioni cognitive, qualunque sia l’origine di questa patologia (ereditaria, lesioni acquisite prima o dopo lo stabilirsi della funzione).
La neurolinguistica rappresenta un sottogruppo della neuropsicologia in quanto studia le turbe delle realizzazioni verbali sopraggiunte dopo le lesioni corticali. Anch’essa a sua volta si suddivide secondo che prenda come oggetto la patologia del linguaggio dell’adulto o quella del bambino.
La neuropsicologia è il cardine delle neuroscienze da una parte (neurologia, neuroanatomia, neurofisiologia, neurochimida) e delle scienze del comportamento e delle relazioni interumane dall’altra (psicologia sperimentale, psicologia genetica, psicolinguistica e linguistica).
Per mezzo della neuropsicologia animale, stabilisce degli stretti rapporti con le neuroscienze, per tentare di legare i comportamenti, e le relative turbe, con gli avvenimenti psichici che si manifestano a livello del sistema nervoso centrale.
I dati anatomoclinici gli forniscono la base indispensabile: la conoscenza della natura, dell’estensione, e dell’evoluzione delle lesioni, dei mezzi per mettere in evidenza queste lesioni, e del valore a loro attribuito, la conoscenza delle costellazioni anatomocliniche con valore localizzante, sono tutti dati evidentemente necessari al neuropsicologo.
I dati anatomici sono altrettanto necessari, che si tratti delle carte architettoniche delle regioni corticali, delle vie che le uniscono tra di loro o con le formazioni sotto-corticali, della delimitazione dei sistemi per lo studio delle degenerazioni dopo le lesioni o anche degli aspetti morfologici, cellulari e ultracellulari, particolari secondo le regioni.
Queste conoscenze neuro-anatomiche non possono restare limitate al sistema nervoso dell’uomo. L’anatomia comparata permette la comprensione delle differenze comportamentali manifestate dalle diverse specie.
La ricerca anatomica seguendo la sperimentazione permette anche di definire le strutture partecipanti a un sistema funzionale.[…]»

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