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Il Vento Giallo – Un Grande Scrittore Israeliano Racconta il Dramma del Suo Popolo e dei Palestinesi

Il Vento Giallo – Un Grande Scrittore Israeliano Racconta il Dramma del Suo Popolo e dei Palestinesi

Titolo originale: ha-Zeman ha-Tsahov.

Autore/i: Grossman David

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

premessa dell’autore, traduzione dall’ebraico di Gaio Sciloni.

pp. 240, 1 cartina b/n f.t., Milano

Come può accadere di vivere in una città ignorando tutto di un suo quartiere, così un cittadino israeliano può vivere senza alcuna esperienza di ciò che accade vicino a lui, dentro le mura che circondano e rendono invisibili i campi profughi, o nei Territori occupati. È stato per anni il caso di David Grossman, il grande scrittore che gli italiani hanno conosciuto attraverso il romanzo Vedi alla voce: amore, fino al giorno in cui, per vedere le cose con i suoi occhi e poterne scrivere, è entrato nel campo palestinese di Deheisha, a poca distanza dalla sua casa di Gerusalemme. Là ha ascoltato i giovani parlare dei villaggi che i loro genitori o i loro nonni erano stati costretti a lasciare, come di una Terra Promessa stillante latte e miele; ha udito parole in cui si rifletteva un sogno ostinato come quello che gli ebrei avevano espresso per secoli con la frase: «L’anno prossimo a Gerusalemme» (nessuno più di un ebreo sembrerebbe adatto a capire un palestinese). Dall’esperienza del campo di Deheisha, da viaggi ricchi di incontri nei Territori occupati, dallo sforzo di penetrare nel cuore stesso del duro conflitto tra due popoli, è nato Il vento giallo, apparso in Israele sei mesi prima che avesse inizio il «risveglio» palestinese – intifada – con il suo
stillicidio di morti. È l’intifada l’ultima forma assunta da una situazione basata su illusioni e sull’incerto equilibrio tra odio e terrore, in cui palestinesi e israeliani vivono dal tempo della Guerra dei Sei Giorni (quasi in attesa che da un deserto di sentimenti e di coscienza soffi, portando la sua gialla sabbia soffocante, il vento della distruzione). Scrive Grossman: «Non propongo soluzioni. Sono uno scrittore, non un uomo politico, e il mio compito è, a mio parere, porre il dito sulla piaga, descrivere – in un linguaggio contro cui il lettore non ha ancora fatto a tempo a corazzarsi – tutte le sfumature di una situazione esistente, infrangere facili stereotipi, far presente a chi lo avesse dimenticato che non è ancora scaduta l’importanza della morale umana, e – infine – accendere un segnale d allarme, mostrando quali potranno essere le conseguenze». È quanto il lettore troverà in questo libro bello e coraggioso.

David Grossman è nato nel 1954 a Gerusalemme, dove ha studiato filosofia e teatro. Ha pubblicato poesie, racconti e due romanzi: Il sorriso del Capricorno e Vedi alla voce: amore (Mondadori 1988). Vive a Gerusalemme collaborando come commentatore alla radio israeliana.

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