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Il Training Autogeno ・ Metodo di Autodistensione da Concentrazione Psichica ・ 2 Volumi

Il Training Autogeno ・ Metodo di Autodistensione da Concentrazione Psichica ・ 2 Volumi

Volume I : Esercizi Inferiori – Volume II : Esercizi Superiori. Teoria del metodo

Autore/i: Schultz J. H.

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore

seconda edizione basata sulla 12ª edizione tedesca riveduta e ampliata, prefazione all’edizione italiana di Cornelio Fazio, presentazione dell’autore, prefazione all’edizione originale dell’autore, traduzione dal tedesco di Giuseppe Crosa.

vol. 1 pp. XXIII-336, vol. 2 pp. 337-642, Milano

Questo volume, pubblicato per la prima volta nel 1932 e che ha raggiunto in Germania nel 1976 la quindicesima edizione, presenta una tecnica psicoterapeutica semplice, rapida, facilmente accessibile al paziente e tale da offrire al terapeuta una guida, dei criteri Validi, dei sistemi di riferimento suoi quali impostare il contatto con il paziente stesso.
Con il sistematico e preciso allenamento agli esercizi di questa tecnica di autodistensione psichica e somatica è possibile smorzare, risolvere, eliminare sintomi disturbanti, mobilizzare attitudini interiori che non riuscivano a realizzarsi spontaneamente, smantellare resistenze che impedivano il ristabilirsi di equilibri funzionali alterati, trasferire dinamismi positivi negli strati più profondi della personalità, decondizionare situazioni patologiche anche da tempo stabilizzate.
Il training autogeno non è però soltanto un metodo psicoterapeutico che permette di realizzare risultati terapeutici indiscutibili, ma anche un’impostazione teorica che consente un tentativo per il superamento di quello che Freud chiamava il “muro della biologia.” Con il training autogeno il rapporto psiche-soma è colto direttamente in atto nelle sue supponibili correlazioni funzionali; con esso è forse possibile trovare i punti di contatto tra il mondo dei conflitti e il soma.

Nato a Göttingen nel 1884. J. H. Schultz iniziò gli studi di medicina nella città natale, proseguendoli poi a Breslavia e a Losanna. Fu allievo dell’ipnotista Vogt e si occupò all’inizio dal secolo del movimento psicoanalitico, da cui poi si distacco per realizzare una propria tecnica personale. Docente di neurologia e psichiatria nel 1919, fu incaricato dell’insegnamento della psicologia medica a Dresda. Schultz fu uno dei pionieri della formazione psicoterapeutica del medico con il volume “Trattamento psicologico dell’ammalato” del 1929. Dal 1936 al 1945 Schultz fu presidente dell’Istituto germanico per le ricerche psicologiche e per la psicoterapia di Berlino. Lasciato tale incarico, continuò la propria missione di docente terapeuta, fino alla morte avvenuta il 19 settembre 1970.

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Volume Primo:

Prefazione all’edizione italiana
Presentazione dell’opera di J.H. Schultz
Prefazione alla prima edizione tedesca
Prefazione all’undicesima edizione tedesca

Capitolo Primo
Evoluzione storica, significato e scopi del metodo

Capitolo Secondo
Svolgimento Abituale

1. L’Atteggiamento somatico durante gli esercizi
2. La chiusura degli occhi
3. L’atteggiamento psicologico di calma
4. Esercizio dell’esperienza della pesantezza
5. Esercizio del calore
6. Esercizi complementari del “training autogeno”
a) Esercizio del cuore
b) Esercizio del respiro
c) Esercizio del plesso solare
d) Esercizio della fronte
7. Riassunto

Capitolo Terzo:
Possibilità del ciclo inferiore

1. Nei soggetti normali
a) Autosedazione (smorzamento della risonanza emotiva)
b) Ricupero di energie
c) Catalessia
d) Modificazioni del vissuto cenestesico
e) Regolazione vasomotoria
f) Modificazioni delle capacità mnemoniche
g) Formulazioni di proponimenti
h) Introspezione e presa di coscienza di sé

2. In patologia
a) Alterazioni funzionali generali
b) Alterazioni neurofunzionali specifiche

Capitolo Quarto
Inconvenienti e difficoltà nello svolgimento degli esercizi inferiori

Volume Secondo:
Presentazione

A) Esercizi Superiori

Capitolo Quinto
Tecnica e possibilità del ciclo superiore

Capitolo Sesto
Considerazioni generali sulla tecnica e sull’impiego del metodo

B) Considerazioni teoriche sul metodo

Capitolo Settimo
Controlli sperimentali

Capitolo Ottavo
Tentativo di una interpretazione teorica del metodo

C) Metodologie affini

Capitolo Nono
Esempi dimetodologie trattate dall’etnologia e dalla psicologia religiosa

Capitolo Decimo
Ipnosi e Suggestione

Capitolo Undicesimo
Lo Yoga

Capitolo Dodicesimo
Rilassamento progressivo secondo Edmund Jacobs

D) Rapporti generali del metodo

Capitolo Tredicesimo
Training autogeno, Psicoterapia e teoria delle Nevrosi

Capitolo Quattordicesimo
Training autogeno, Ginnastica e Pedagogia

Appendice
Questionario “Pesantezza”
Questionario “Callore”
Questionario “Indagini particolari”
Indice per argomenti
Indice dei nomi

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