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Il Puro e l’Impuro

Il Puro e l’Impuro

Titolo originale: L’impur

Autore/i: Guitton Jean

Editore: Edizioni Piemme

seconda edizione, presentazione di Gonzague Williatte, nota e traduzione italiana di Rodolfo Rossi, in copertina: «sigillo in oro di Ottone IV» 1174-1218.

pp. 176, Casale Monferrato (AL)

La purezza è la tentazione dell’uomo che si crede angelo: egli rifugge dalla vita vissuta intrisa di compromessi e con impazienza vuol separare la zizzania dal grano buono. I catari rappresentano il paradigma storico di questa falsa aspirazione alla purezza.
Ma l’uomo è costituzionalmente plasmato dall’impurità, sempre coinvolto nel tempo e nella storia, con i suoi ritmi, le sue dinamiche, le cadute e i ricominciamenti. Il tessuto della nostra esistenza si radica nella vita quotidiana, luogo di inevitabili mediazioni, dove le grandi aspirazioni ideali si incarnano nelle situazioni familiari, dove il sublime necessariamente si compone con il volgare. L’uomo abita questo spazio «di mezzo» in tutte le dimensioni dell’etica, della politica, del linguaggio, dell’amore; perciò gli sono richieste sempre di nuovo la fatica del discernimento e l’impegno dell’intelligenza.
La via catara può sembrare una scorciatoia; ma chi la segue si preclude la comprensione della realtà. Conseguentemente, ogni possibilità di autentica azione. Condotto da questa riflessione su puro e impuro, Jean Guitton giunge fino al cuore del problema che riguarda la finitezza e il male e da qui ultimamente all’interrogativo su Dio stesso, sviluppando quella che potremmo chiamare una filosofia dell’incarnazione.

Jean Guitton nasce il 18 agosto 1901 a Saint-Etienne. Nel 1921 decide di abbandonare le lettere per dedicarsi alla filosofia e frequenta J. Chevalier, Teilhard de Chardin e Henri Bergson. Durante la seconda guerra mondiale è fatto prigioniero e internato per cinque anni nel corso dei quali concepisce molte delle opere che pubblicherà successivamente. Nel 1949 conosce mons. Angelo Roncalli, nunzio a Parigi, che divenuto papa lo chiamerà al Concilio. L’8 settembre 1950 incontra per la prima volta mons. Montini, poi Paolo VI, ed è l’inizio di una profonda amicizia. Nel 1954 è nominato professore alla Sorbona; nel 1961 viene eletto all’Acadèmie francaise. È autore di numerosissime opere, sia filosofiche che divulgative, moltissime delle quali tradotte anche in italiano. Presso le edizioni Piemme sono stati pubblicati Il Vangelo nel lager (1991) e Storia e destino (1992).

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Avvertenza
Presentazione
Nota del traduttore

I. La cospirazione

  • Il partito dei puri e la coscienza cospiratrice
  • Il soffio dello spirito: la coscienza ispirata
  • I catari
  • Il fine e i mezzi
  • Il segreto e il tradimento

II. La sublimazione

  • La carne e lo spirito
  • Il pudore
  • Il sacrificio
  • Rapporti tra la purezza e la morte
  • Le mescolanze

III. La negazione

  • I gradi
  • L’apparenza
  • La lettera e lo spirito
  • Esiste un «oltre» Mallarmé?
  • L’ultima ora

IV. Le sementi

  • L’opposizione dei contrari
  • L’unione sintetica degli opposti
  • Nobiltà e partiti
  • Popolo e profetismo

Appendice: L’uomo contemporaneo è diviso?

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